Pubblichiamo una lettera di indignazione che ci è pervenuta da alcuni studenti e alcune studentesse del liceo scientifico Fermi di Bologna.
«Siamo indignati perché ieri 28 febbraio il vescovo di Bologna ha tenuto un discorso nel nostro liceo. Il discorso verteva sulla guerra in Ucraina, ovverosia un argomento non teologico, e il vescovo suggeriva cose come la preghiera collettiva per la risoluzione del conflitto o comunque per contribuire ad un suo veloce svolgimento.
Come classe siamo stati costretti tutti quanti, anche i non fedeli, coloro che sono fedeli ad altre religioni e anche i non battezzati, a seguire il discorso del vescovo che è stato trasmesso dalle lavagne LIM in molte classi, se non in tutte. Naturalmente il vescovo ha avuto il permesso del preside, il che rende l’intervento ancora più grave.
Abbiamo chiesto e nessun ateo, musulmano, buddista o ebreo è stato chiamato per controbilanciare la situazione. In sostanza solo la chiesa cattolica ha avuto spazio per parlare di fronte a tutti gli studenti della scuola e indottrinare all’utilizzo della preghiera cristiana come metodo per contribuire al (alla risoluzione del) conflitto.
Noi, in qualità di studenti del Liceo, pensiamo che sia inaccettabile, in uno Stato Laico, che la scuola pubblica dia un simile spazio ad una confessione religiosa per diffondere dei messaggi e dei contenuti su tematiche totalmente non religiose.
Chiediamo che il nostro appello venga pubblicato per ricordare ai genitori, al dirigente scolastico e ai professori tutti che la Scuola non è questo e non dovrebbe mai dare spazio ad una singola fede.Non dietro consenso diretto del dirigente scolastico».
Gli studenti del Fermi.