Coronavirus, Federconsumatori: «Vergognoso speculare su mascherine»

«Inaccettabile e vergognosa la speculazione su prodotti sanitari in questo momento indispensabili, con incrementi di prezzo, nelle farmacie e para farmacie, fino a dieci o venti volte i prezzi applicati in precedenza». È la denuncia che da oltre un mese Federconsumatori Emilia-Romagna ( Federazione nazionale dei consumatori) sta segnalando sul costo spropositato di mascherine, gel sanificanti e guanti. Inoltre, la carenza di alcuni di questi prodotti ed il loro costo spropositato «produce anche una inaccettabile discriminazione tra chi può permetterseli e gli strati più vulnerabili e poveri della popolazione che non possono sostenerne il costo e quindi non possono proteggersi adeguatamente. Pare evidente che non tutti saremo più poveri, alla fine della pandemia, perché qualcuno, privo di scrupoli, avrà realizzato utili enormi ed illegittimi sul bisogno delle persone», afferma Federconsumatori. Lo sanno tutti oramai che c’è del lucro su questi prodotti e, secondo la federazione di tutela del consumatore, ci sarebbe «una limitata attività degli organismi preposti al controllo». 

Per Federconsumatori è necessario fare chiarezza rapidamente sulle responsabilità, verificando se queste sono riconducibili agli esercenti, ai fornitori od ai produttori oppure a tutte tre queste categorie». 

Rispetto ai prodotti di largo consumo venduti nella Grande distribuzione, invece, non sembra che al momento si sia di fronte ad un incremento di prezzi generalizzato. «Ciò non vuol dire che non ci siano registrati problemi e abusi, ma che questi restano per il momento limitati. Allo stesso tempo le grandi aziende del commercio registrano in questi mesi un vertiginoso incremento di vendite, anche oltre il 20%, e utili che crescono in modo vistoso. Ciò è dovuto sia alla crescita delle vendite che ad un fatto notato da tanti consumatori: la riduzione della promozionalità. La percentuale di prodotti in offerta venduti nelle grandi strutture commerciali ormai ha superato il 35%. Se si riducono di molto le offerte, nei fatti lo scontrino per il consumatore cresce, anche senza incrementi di prezzi», afferma Federconsumatori Emilia-Romagna 

Per la federazione è auspicabile che le aziende della Grande distribuzione blocchino i prezzi di vendita e li riducano, quando possibile, spostando su quella iniziativa i maggiori margini prodotti in questa fase.
 

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