All’Università di Bologna defibrillatori in caso di urgenza

Defibrillatori automatici esterni (DAE) per permettere di intervenire tempestivamente in caso di arresto cardiaco all’interno delle sedi universitarie. È un progetto del Centro di Ateneo per la Tutela e Promozione della Salute e Sicurezza che prevede di dotare le strutture dell’Alma Mater di apparecchi di primo intervento in caso di infarto. L’iniziativa si chiama “Università cardioprotetta” e parte già da domani giorno di San Valentino ma anche la giornata mondiale di sensibilizzazione sulle cardiopatie congenite. Il Centro di Ateneo per la Tutela e Promozione della Salute e Sicurezza fornirà supporto per tutti gli aspetti organizzativi, dall’individuazione e realizzazione di una rete di punti di soccorso all’interno dell’Ateneo alla formazione del personale.  

Il progetto si è reso necessario in base ai dati forniti dal 118 regionale secondo cui, ogni anno, in Italia, oltre 50.000 persone sono vittime di un arresto cardiaco improvviso. Intervenendo rapidamente con la rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione molte di esse potrebbero essere salvate. Defibrillare entro 3-5 minuti dall’inizio dell’arresto cardiaco può portare la sopravvivenza fino al 50-70%, ma se nessuno interviene, le probabilità di sopravvivenza calano del 10-12% per ogni minuto che passa. In caso di arresto cardiaco infatti, l’intervento nei primi minuti da parte delle persone presenti sul posto, grazie all’utilizzo del defibrillatore o con manovre di rianimazione, può rivelarsi decisivo per la sopravvivenza del paziente, e può addirittura raddoppiarne o triplicarne gli esiti positivi. 

Già presenti in alcune sedi dell’Alma Mater, i defibrillatori saranno presto disponibili in ogni struttura di Ateneo (una valigetta in una teca applicata ad una parete), mentre il personale volontario dell’Università sarà opportunamente formato con un corso di 5 ore (lezione teorica e addestramento pratico) che rilascerà una certificazione da parte della Croce Rossa Italiana. 

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