Stop a nuove urbanizzazioni in aree alluvionate o a rischio esondazione

«Stop a ricostruzioni e nuove urbanizzazioni in aree alluvionate o a rischio esondazione». È la dichiarazione di questa mattina del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che dà soddisfazione alla capogruppo di Europa Verde e vice-presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Silvia Zamboni. La capogruppo, in un’interrogazione urgente nell’Aula dell’Assemblea legislativa proprio questo, che non si costruisca nelle aree alluvionate o a rischio esondazione.

«L’alluvione ci ha insegnato molto», ha detto Bonaccini. «Prima potevamo ritenere impossibile un evento di questo genere e che l’acqua potesse arrivare dov’è arrivata; oggi non più. Significa anche che vecchie previsioni vanno aggiornate. Se prima era previsto un nuovo quartiere residenziale o produttivo e lì è arrivata l’acqua, quel nuovo quartiere non si fa più. E i nuovi PUG dovranno recepire le nuove carte che con l’autorità di bacino stiamo aggiornando». 

Il segnale atteso e sollecitato da Europa Verde è chiaro. «Come capogruppo di Europa Verde ringrazio il presidente per questa decisione netta e questa inversione di rotta che mette uno stop a progetti di nuove urbanizzazioni in aree a rischio, ad esempio a Castel Bolognese e a Faenza, come avevo evidenziato nella mia interrogazione discussa in Aula e richiamata dal presidente stamattina nel corso dell’intervento. Se qualcuno pensava di poter procedere come se l’alluvione non avesse insegnato nulla, ora sa di non poterlo fare», ha detto Zamboni. 

Siamo di fronte a una decisa inversione di rotta. «Il contrasto al consumo di suolo si associa al sacrosanto principio di precauzione. L’alluvione, come avevano fatto temere progetti di vecchie e nuove urbanizzazioni, per la Regione Emilia-Romagna non è passata invano. Si volta pagina. E che avvenga su sollecitazione dei Verdi per noi è una soddisfazione in più», ha concluso la capogruppo di Europa Verde. 

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