Il cuore di Bologna è in fermento con l’avvio del “cantierone” della linea Rossa del tram, un progetto mastodontico che dividerà in due via Riva Reno per ben 16 lunghi mesi. Già le prime azioni hanno cambiato radicalmente l’aspetto della strada, anticipando l’impatto che i lavori avranno sulla vita quotidiana della città.
Il Cantierone è cominciato con il divieto di sosta tra la Chiesa di Santa Maria della Visitazione e la rotonda di Piazza Azzarita, un’azione che ha già rimescolato le abitudini dei residenti. L’attesa è ora per domani quando le deviazioni coinvolgeranno numerose linee di autobus, trasformando i percorsi abituali di 23 linee di trasporto pubblico.
Ma è il 22 aprile la data chiave, quando inizieranno i lavori per la scopertura del Canale di Reno. Già sono stati eliminati 145 posti auto, segnando il primo passo verso la trasformazione della strada. L’area è già in gran parte svuotata, con i camion e le reti di cantiere che prendono possesso del territorio.
Cosa ne pensano i bolognesi del cantiere del tram
L’opinione pubblica è divisa: c’è chi accoglie i cambiamenti con ottimismo, come la barista di un bar della zona che vede nel progetto una potenziale attrazione turistica, e chi, come il residente storico, esprime preoccupazione per le conseguenze sul tessuto sociale e storico della città.
Intanto, cresce la voce degli operatori commerciali, che chiedono misure di sostegno per affrontare l’impatto economico dei lavori. Confesercenti, Cna e Confartigianato sollevano la questione dei ristori per le attività locali, richiedendo interventi concreti per garantire la sopravvivenza delle imprese durante i lunghi mesi di cantiere.
Il “cantierone” della Linea Rossa del Tram si presenta come un’opera che promette di rivoluzionare il cuore di Bologna, ma che al contempo solleva dubbi e preoccupazioni tra i cittadini e gli operatori economici. Mentre la città si prepara ad affrontare i cambiamenti, resta da vedere quale sarà il bilancio finale di questa grande trasformazione urbana.