Aggressione a un’infermiera del Sant’Orsola, Nursind:« Serve una valutazione del rischio»

Antonella Rodigliano:«Non possiamo considerare questi deprecabili eventi solo come dei gravi ma isolati episodi».

Ennesima aggressione ai danni di un’operatrice sanitaria. A denunciare la nuova violenza è Antonella Rodigliano, segretaria territoriale del Nursind, il sindacato degli infermieri, che racconta di un’aggressione lo scorso lunedì proprio contro un’infermiera da parte di un paziente all’interno del Pronto Soccorso del Policlinico Sant’Orsola di Bologna. «Tempo fa avevamo suggerito all’Ausl di Bologna e all’azienda ospedaliera una seria valutazione dei motivi dell’aggressione, differenziandoli per servizi indagati (tra cui 118, ambulatori, degenze, ADI, penitenziari, pronto soccorso, SPDC e terapie intensive) attraverso dei questionari da somministrare agli operatori e attraverso un modulo specifico di segnalazione delle aggressioni, anche potenziali. Nulla di tutto ciò è però mai stato realizzato», dichiara la rappresentante sindacale. 

Rivolgendo la massima vicinanza alla vittima dell’aggressione, che ha riferito di essere ancora turbata per quanto accaduto, anche a distanza di giorni, Rodigliano continua: «Sono vicina anche a tutto il personale del Pronto Soccorso che, ogni giorno, svolge un servizio essenziale. Non possiamo considerare questi deprecabili eventi solo come dei gravi ma isolati episodi. Occorre prendere coscienza che il fenomeno non è stato debellato -rimarca- e attivarsi per garantire le migliori condizioni di sicurezza all’interno delle strutture sanitarie, a tutela del personale tutto e dei pazienti». 

La rappresentante sindacale ribadisce che il Nursind combatterà sempre su questo tema «perché colpire chi soccorre è un danno a tutta la collettività che non può e non deve essere accettato»., conclude Rodigliano. 

 

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