Ventisette alberi in via Bentivogli in Cirenaica dovrebbero essere abbattuti per salvaguardare l’incolumità dei cittadini. Sarebbero malati e potrebbero cadere. E l’assessore Aitini mette da parte alcune dicerie «prive di fondamento» secondo le quali l’abbattimento sarebbe dovuto a possibili installazioni di antenne 5G.
I cittadini non ci stanno: hanno deciso di manifestare pubblicamente incontrandosi domenica 16 febbraio al Parco Talon di Casalecchio di Reno (alle 15,30) contro la decisione del Comune di Bologna di abbattere file di alberi in via Bentivogli in Cirenaica: olmi siberiani malati, a dir del Comune, che dovrebbero poi essere sostituiti con aceri campestri per salvaguardare la sicurezza dei cittadini. Potrebbero cadere da un momento all’altro. Dopo una protesta di due donne che si sono incatenate agli alberi di via Bentivogli e la diffida al Comune, alcuni cittadini -riuniti in un Comitato per la tutela degli alberi, dunque, hanno deciso di incontrarsi al Parco Talon (o Parco della Chiusa) di Casalecchio proprio dove il Comune ha già fatto abbattere vari ippocastani secolari per il loro cattivo stato vegetativo, con il piano di ripiantarne presto di nuovi. L’incontro del Comitato servirà a manifestare pubblicamente il proprio dissenso, motivato dal fatto che molti alberi abbattuti (soprattutto in via Bentivogli), secondo alcuni cittadini, non sarebbero realmente malati né pericolosi per la pubblica incolumità.
Dall’altro lato l’assessore Sicurezza urbana e alla Manutenzione del patrimonio e del verde pubblico, Alberto Aitini, ha spiegato che l’intervento del Comune è necessario in primo luogo per motivi di sicurezza pubblica, dato che gli alberi malati potrebbero crollare con le prossime intemperie, ma anche per fattori economici, in quanto curare quegli alberi costerebbe più che abbatterli e ripiantarli. «Abbiamo deciso di fare ulteriori indagini strumentali, che stanno confermando la potenziale instabilità degli alberi imputabile sia a problematiche alle radici sia a processi degenerativi presenti sul tronco, che ne compromettono la tenuta statica. Tomografie e prove di trazione, infatti, stanno evidenziando una situazione purtroppo ancora più preoccupante di quella che era stata ipotizzata. In questi giorni ne abbiamo sentite varie: l’ultima, che ovviamente non corrisponde in alcun modo al vero, è un’ipotesi che l’intervento sia correlato ad una migliore funzionalità della rete 5G, secondo una diceria diffusa a livello nazionale ma totalmente priva di fondamento che tende a ricondurre ogni abbattimento eseguito a livello urbano a questa necessità», ha dichiarato Aitini.
con la collaborazione di Camilla Ludovica Masi