«I bolognesi vogliono i dehors», lo dice un sondaggio di chi spinge per averli

È quanto emerge da un sondaggio condotto da SWG per Fiepet, l’associazione dei pubblici esercizi Confesercenti, i quali vogliono che i locali abbiano sedie e tavoli all’aperto (per aumentare clienti).

Posti all’aperto e dehors piacciono agli italiani e, soprattutto, ai bolognesi. Tre italiani su quattro (il 75%) lo ritengono un fatto positivo, a fronte di un 25% circa che ha un giudizio negativo. Il 60% li userebbe anche d’inverno. È quanto emerge da un sondaggio condotto da SWG per Fiepet, l’associazione dei pubblici esercizi Confesercenti, su mille persone maggiorenni residenti in Italia, molti dei quali anche a Bologna. «Serve un intervento urgente – insiste Massimo Zucchini, presidente Confesercenti Bologna e gestore del pub Irish Celtic Druid – a dicembre scade la proroga, un tavolo su due è a rischio». 

Da sempre i pubblici esercizi hanno previsto spazi per il consumo fuori dal locale. La quantità di posti all’esterno (dai dehors più strutturati ai semplici tavolini all’aperto) è però aumentata rapidamente con la pandemia, quando la stessa autorità sanitaria ha consigliato il consumo all’aperto per ridurre i rischi di contagio. Secondo le stime Fiepet Confesercenti, nel 2021 sono stati di 750mila metri quadri (pari a 180mila tavoli) gli spazi all’aperto allestititi dalle imprese di pubblico esercizio. Una piccola rivoluzione che ha contribuito alla resilienza del comparto: tra il 2018 ed il 2023 le imprese di ristorazione sono passate da circa 147mila ad oltre 158mila, con una crescita del +7,6%.  

Una rivoluzione ben presto diventata un’abitudine gradita non solo ai turisti, ma anche ai residenti. Tra gli italiani che promuovono l’aumento di posti, il 50% ritiene che la maggior disponibilità di tavolini nelle piazze e nelle strade permetta di godersi meglio la bellezza dei luoghi, mentre un 43% preferisce il consumo all’aperto perché permette, d’estate, di stare più freschi senza aria condizionata. E, a proposito di pandemia, il 28% valuta positivamente la riduzione dei rischi di contagio. Per il 18%, invece, gli spazi all’aperto sono semplicemente più comodi. Non mancano, però, le perplessità come quelle sull’occupazione eccessiva dei marciapiedi (52%), sulla confusione nelle strade (39%) e sulla perdita di posti auto (25%).  

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