Gratis servizi del Comune ai disabili senza reddito, «Sentenza storica» a Bologna

Sentenza «storica» al Tribunale di Bologna: per i disabili e le loro famiglie senza reddito non può essere richiesta alcuna compartecipazione per la frequenza di un centro diurno. 

«Dopo una battaglia durata anni, il Tribunale di Bologna ha stabilito che un disabile, attualmente privo di reddito, non dovrà pagare i servizi semiresidenziali, come invece è accaduto fino ad oggi nei comuni della provincia di Bologna». A dichiararlo gli avvocati Antonio Mumolo e Paola Pizzi che hanno assistito i disabili e le loro famiglie «che chiedono da anni ai Comuni di esentare i disabili gravi con Isee zero e privi di reddito dal pagamento dei servizi», spiegano gli avvocati che parlano di «vittoria storica». Il caso sottoposto al giudice, riferiscono i due legali, riguardava un disabile grave dalla nascita, privo di reddito, a cui la struttura semiresidenziale aveva richiesto il pagamento della retta. Il Tribunale di Bologna ha stabilito che a un disabile privo di reddito e con Isee pari a zero non può essere richiesta alcuna compartecipazione per la frequenza di un centro diurno.  

«Sentenza n. 2331-2021 del Tribunale di Bologna dell11.10.2021– evidenziano Mumolo e Pizzi -, ristabilisce un principio di giustizia sociale, dichiarando che solo chi ha un reddito deve pagare i servizi offerti dai Comuni. Un principio contenuto anche nella nostra Costituzione che, all’art. 38, stabilisce che la persona inabile al lavoro e sprovvista dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale». 

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