A Bologna l’Epatite C si cura anche in strada, il progetto del Sant’Orsola e di Open Group

Il progetto “Stop HCV. Easy test, easy treatment”, partito nel 2018, dimostra l’importanza di un intervento extra-ospedaliero nella cura di malati sommersi.

La cura contro l’Epatite C si fa anche in strada. Lo confermano i risultati della ricerca Stop HCV. Easy test, easy treatment, condotta a Bologna da medici e infermieri del Policlinico Sant’Orsola in collaborazione con gli operatori della cooperativa sociale Open Group e con l’ASP di Bologna. La sperimentazione si è svolta tra febbraio 2018 e maggio 2019 e ha avuto inizio in strada, tra i consumatori di sostanze per via iniettiva. Tra questi, 342 sono stati sottoposti a un test salivare, per rintracciare gli anticorpi dell’Epatite C e, di questi, 67 sono risultati positivi. A questo punto 49 tra i casi di positività, sono stati sottoposti ad ulteriori accertamenti e a un trattamento anti-HCV (il virus che causa l’epatite). Entro un mese dalla diagnosi, il 90% dei pazienti è risultato negativo in 12 settimane e più dell’85% ha mantenuto un buon rapporto con medici e operatori.

«Stop HCV è un progetto pionieristico, perché è il primo in Italia ad attivare un percorso extra-ospedaliero all’interno di un servizio di riduzione del danno, che si fonda proprio sulla relazione che gli operatori sociali riescono a instaurare con le persone ad alta vulnerabilità», dice Caterina Pozzi, vicepresidente di Open Group. «I risultati raggiunti – continua – dimostrano l’efficacia di un modello, che potrebbe essere esteso per trattare altre malattie, portando cure a chi ne soffre e salvaguardando la salute pubblica».   

Infatti, il virus dell’Epatite C rappresenta una delle cause più importanti di malattia epatica cronica in tutto il mondo, con la più alta incidenza tra le persone con dipendenza da sostanza per via iniettiva. Queste spesso rappresentano una quota sommersa di malati, a causa del difficile inserimento in percorsi di cura tradizionali, rispetto ai quali il progetto Stop HCV costituisce un’importantissima alternativa.  

 

 

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