Approvata in Consiglio comunale di Bologna una delibera di modifica allo Statuto comunale per inserire il principio dello “Ius soli” e la cittadinanza onoraria di Bologna per minori stranieri.

L’ok del Consiglio comunale c’è. È stata approvata una delibera che modifica lo Statuto del Comune di Bologna in cui viene inserita la cittadinanza onoraria ai minori stranieri secondo il principio dello Ius soli (cittadinanza a chi nasce in Italia ma figli di stranieri). Dopo una lunga discussione a oltranza in Consiglio, la delibera è stata approvata con 26 voti favorevoli (sindaco, Partito democratico, Coalizione civica, Matteo Lepore sindaco, Movimento 5 stelle, Anche tu Conti, Verdi), 8 contrari (Fratelli d’Italia, Lega Salvini premier) e 3 non votanti (Forza Italia e Bologna ci piace).  «È un voto storico. Chi nasce o studia a Bologna da oggi potrà essere cittadino onorario bolognese. Dalle città può nascere un tempo nuovo, che spinga il Parlamento ad approvare riforme per i diritti, per la vita delle persone, per il loro futuro e una reale piena cittadinanza senza ipocrisie. A partire dalla proposta di legge ora in campo detta ‘Ius Scholae’», ha commentato il sindaco di Bologna Matteo Lepore. 

Nello Statuto vengono aggiunte le frasi “Il Comune di Bologna si riconosce nel principio dello “Ius Soli” come mezzo di acquisto della cittadinanza italiana, affermandone l’importanza ai fini della concreta attuazione del principio costituzionale di uguaglianza” e “Cittadinanza onoraria del Comune di Bologna per minori stranieri”. Ma nello specifico viene aggiunto: «È istituita la Cittadinanza onoraria del Comune di Bologna per tutti i minori stranieri residenti a Bologna, nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti o nati all’estero, ma che abbiano completato almeno un ciclo scolastico o un percorso di formazione professionale in istituti appartenenti al sistema educativo di istruzione e di formazione italiano, come speciale forma di riconoscimento del loro ruolo di coesione tra popoli e culture diversi e per affermare pienamente le libertà fondamentali delle persone». 

L’impegno del Comune di Bologna nel voler dare la cittadinanza ai minori stranieri è stato preso bene, ma non benissimo dagli utenti della pagina La Rete G2 – Seconde Generazioni che riunisce ragazzi e ragazze nati in Italia e figli di stranieri. La cittadinanza è onoraria e non reale e concreta. «Per noi la cittadinanza è sostanza, è una cosa concreta. Siamo Seconde Generazioni coscienti dei nostri diritti!», scrive in un post sul gruppo Mohamed. E i commenti sono dello stesso tono. «A mo con sta cittadinanza onoraria?! Capisco l’atto simbolico, ma certa politica si nasconde dietro a questi atti simbolici senza poi fare i passi successivi. Il concreto non arriva mai. Suvvia, l’abbiamo già visto questo film», scrive Medhin.  

«Ancora???? Basta cittadinanza onoraria. Serve quella vera. Io ormai ho i capelli bianchi e sono in piazza dal 2005. Ho finito le dosi a disposizione di pazienza», scrive, invece, Igiaba.

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