A Bologna un festival culturale sul “Sex work”

Una 3 giorni che raccoglie produzioni letterarie e filmiche scritte da sex worker con l’obiettivo di creare uno spazio di riflessione sul sex work partendo dalla loro esperienza.

Produzioni letterarie e filmiche scritte da lavoratrici e lavoratori del sesso “sex worker” o ideate con il loro aiuto. È “”Sex Worker fest”, il festival che si terrà a Bologna dal 26 al 28 maggio realizzato dal MIT – Movimento Identità Trans insieme a libreria delle donne di Bologna e Ombre Rosse (collettivo transfemminista di sex workers e persone alleate). Il programma prevede la presentazione del libro “Prostitute in rivolta” di Juno Mac e Molly Smith seguito da un dialogo con la giornalista Barbara Bonomi Romagnoli, la sociologa Giulia Garofalo Geymonat e l’attivista ed ex sex worker Pia Covre moderato dal collettivo Ombre Rosse. Ci sarà poi la proiezione di due film “Caer” e “Naked and Organised” con successivo dialogo con i registi. Tutto l’evento si svolgerà nei locali del MIT. 

«Il festival nasce con l’obiettivo di creare un momento di riflessione sul sex work partendo dalle esperienze di chi lo pratica» spiega su Facebook il Movimento Identità Trans «sarà un momento aperto alla riflessione politica e alla militanza gioiosa, perché una delle cose che il movimento delle sex worker ci ha insegnato è di ridere e ballare scrollandosi di dosso tutti i giudizi». 

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