Altro che alloggi, nell’ “accogliente” Bologna per i profughi non ucraini multe ed espulsioni

I profughi (di “serie B”) scenderanno in piazza per chiedere di cancellare multe ed espulsioni, di chiudere definitivamente il Centro di accoglienza Mattei e garantire a tutti un’accoglienza negli appartamenti (come avviene per i profughi ucraini).

Mentre i profughi ucraini a Bologna ricevono alloggi e posti di lavoro ci sono migranti richiedenti asilo (quelli che non sono funzionali agli obiettivi europei) relegati nei Centri di accoglienza che ottengono multe ed espulsioni. «Provvedimenti per svuotare i centri di accoglienza, per renderci ancora più poveri, per ricattarci e sfruttarci ancora di più. Per questo devono essere cancellate», si legge in un comunicato del Coordinamento Migranti Bologna che organizza per sabato 7 maggio un presidio conferenza stampa dalle ore 10 davanti alla prefettura di Bologna, in piazza Roosevelt.

«Chiunque vive o ha vissuto in accoglienza potrebbe subire questa ingiustizia da un momento all’altro. È un’ingiustizia per quelli di noi che hanno conquistato un permesso di soggiorno o una protezione umanitaria, ma che sono stati espulsi dai centri senza preavviso, chiamati in Prefettura per firmare un foglio senza poterlo leggere e poter consultare un avvocato. È un’ingiustizia per chi è arrivato da poco e non sa della legge che vieta di superare i 5 mila euro di salario all’anno per poter rimanere nell’accoglienza. Per questo è un’ingiustizia anche per i tanti profughi della guerra in Ucraina che non hanno ricevuto un permesso temporaneo solo perché hanno la pelle nera. L’ “accogliente Bologna” non li colloca negli appartamenti ma li spedisce in strutture affollate, senza sapere che cosa ne sarà delle loro vite, con il rischio di essere espulsi da un momento all’altro», dice il Coordinamento migranti Bologna.

Sabato 7 maggio i profughi (di “serie B”) scenderanno in piazza per chiedere di cancellare multe ed espulsioni, di chiudere definitivamente il Centro di accoglienza Mattei a Bologna e garantire a tutte e tutti un’accoglienza negli appartamenti. 

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