La scelta del vagone originale non è un caso. Rappresenta il viaggio delle deportazioni delle vittime dell’Olocausto nei campi di concentramento. Ma è anche il simbolo della scelta di qualcosa che diventi memoria.
Una mostra fotografica all’interno di un vagone del treno originale in cui i “viaggiatori” non avevano possibilità di scegliere cosa portare. È stata inaugurata lo scorso 27 gennaio, Giorno della Memoria per commemorare le vittime dell’Olocausto, “Il treno della memoria – viaggio alla ricerca dell’essenziale”, una mostra all’interno del Museo Memoriale della Libertà in via Giuseppe Dozza 24 a Bologna che racconta il valore della memoria. La mostra è ideata e realizzata dal fotoreporter e giornalista Gabriele Fiolo ed è aperta fino 15 febbraio, previo appuntamento.
La rassegna fotografica si presenta come un invito a fermarci ed abbandonare per un istante la vita frenetica e a pensare che cosa per noi è veramente importante. Un viaggio intimo, in cui dobbiamo scegliere come dare consistenza alla nostra memoria. La scelta del vagone non è un caso. Rappresenta il viaggio delle deportazioni delle vittime dell’Olocausto nei campi di concentramento. E il vagone dà anche la sensazione del viaggio, della partenza. E la partenza implica scegliere cosa portare. La scelta di ciò che è qualcosa di irrinunciabile, qualcosa che diventi memoria.
“Il treno della memoria – viaggio alla ricerca dell’essenziale” è un progetto che ci fa riflettere e scegliere cosa vorremmo portarci in questo ipotetico viaggio. Ci porta a porre l’attenzione e il pensiero su quello che è veramente necessario ed essenziale.
La mostra è stata realizzata con il contributo del Quartiere Savena, con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti Emilia Romagna e in collaborazione con l’Associazione Fotografica Tempo e Diaframma APS, l’Associazione Senza il Banco APS, il Museo Memoriale della Libertà, l’Anpi del Quartiere Savena e la Biblioteca Ginzburg.
foto: @Gabriele Fiolo