Lo stalker è arrivato persino a farle trovare in un caso anche la carcassa di un piccione morto posto sulla vetrina dell’ufficio.
Spacciandosi come titolare di uno studio legale, ha cominciato a importunare una consulente di un centro di assistenza per stranieri con sede a Bologna perché la donna, una 53enne ucraina, non accettava una pseudo richiesta di collaborazione lavorativa. L’uomo, 66enne italiano, si era talmente infuriato che dopo aver invaso la casella di posta elettronica della 53enne, mediante messaggi dal tenore minaccioso, aveva iniziato a intimorirla arrivando a farle trovare in un caso anche la carcassa di un piccione morto posto sulla vetrina dell’ufficio. Identificato dai carabinieri grazie al sistema di videosorveglianza della zona che lo avevano ripreso durante le sue rappresaglie, il 66enne, gravato da precedenti di polizia, si trova ora sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla 53enne e risulta indagato per atti persecutori.
Il provvedimento, richiesto dalla Procura di Bologna ed emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, nasce da un’informativa dei carabinieri, a seguito della querela che la donna lo scorso dicembre aveva presentato in caserma.