Le giovani imprese potrebbero vincere un premio da 1,5 milioni di euro. La finale in diretta streaming venerdì 4 dicembre.
Tra le 16 start-up finaliste del Premio Nazionale per l’Innovazione 2020, 4 provengono dalle università dell’Emilia-Romagna e concorreranno per il premio di 1,5 milioni di euro tra sostegni in denaro e servizi forniti da organizzatori e partner del premio. Il concorso ha l’obiettivo di sostenere la nascita di start-up innovative di giovani universitari e favorire l’incontro tra ricercatori, aziende e finanza. La finale sarà trasmessa a partire dalle ore 9,30 venerdì 4 dicembre sulla piattaforma ibrida.io e sul canale Youtube dell’Università di Bologna.
Le start-up
“J.E.M Tech”, nella categoria Life&Science, creata da dottorandi dell’Università di Parma e Verona. Questa start-up ha sviluppato un’innovativa tecnologia di imaging cardiaco, un sistema di diagnostica per immagini che permette la valutazione della funzionalità meccanica del cuore in sala operatoria.
“K3RX: Ceramics Extraordinary” nella categoria Industrial, nata da un gruppo di ricercatori del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) di Faenza. Il progetto prevede la creazione di un materiale estremamente resistente alle alte temperature, da utilizzare in ambito aerospaziale.
“ZENIT Smart Polycristals” nella categoria Industrial, fondata da un team di ricercatori del CNR-ISTEC (Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici) di Faenza. Il gruppo ha realizzato dei materiali innovati per le sorgenti laser per renderle più efficienti e meno costose.
“AgroMateriae”, nella categoria Cleantech&Energy (tecnologie per ridurre l’impatto ambientale), start-up accreditata dall’Università di Modena e Reggio-Emilia. Il progetto si occupa della trasformazione in larga scala degli scarti agro-industriali in nuovi prodotti per l’industria della plastica.
L’Emilia-Romagna ha come centro dell’innovazione il consorzio ART-ER, di cui fanno parte tutte le università della regione. Il consorzio ha sviluppato una rete sul territorio per consentire ai giovani di svolgere attività volte alla crescita di nuove imprese attraverso programmi di open innovation e professionisti che mettono al servizio delle start-up le loro conoscenze, per aiutarle a crescere nell’ambito dei programmi di accelerazione.