Educazione sessuale obbligatoria a scuola, l’idea di 3 studentesse del Laura Bassi di Bologna

Un progetto educativo con l’intento di sensibilizzare i ragazzi (e non solo) sull’educazione sentimentale e sessuale, su diritti umani e uguaglianze: si chiama “Eduxo” e nasce da 3 giovani studentesse di quinta superiore del liceo Scienze umane Laura Bassi di Bologna. Sono Isabella Sofia De Gregorio, Sara Fantappiè e Stella Guizzardi. Frequentano indirizzi diversi ma hanno un grande obiettivo comune: una proposta di legge per avere un programma nazionale ufficiale e ben definito che renda obbligatoria fin dalla scuola primaria l’educazione sentimentale, gestito da esperti a seconda della fascia d’età degli studenti e degli argomenti trattati. «Ciò che più di tutto ci ha spinte a creare Eduxo», spiega De Gregorio che frequenta l’indirizzo economico-sociale, «è stata la protesta di alcuni esponenti politici riguardo il tema della nostra assemblea studentesca del giorno di San Valentino che prevedeva, in accordo con gli studenti del liceo e i professori, delle attività di educazione sessuale con eventi, laboratori, discussioni e spettacoli che hanno coinvolto per esempio anche la Croce Rossa. Siamo stati accusati di fare dittatura gender a scuola e di aver obbligato gli studenti a partecipare contro la loro volontà da un esponente del movimento giovanile di Fratelli d’Italia». Una reazione che invece di intimidire, ha avuto esattamente l’effetto opposto. 

Infatti Stella Guizzardi, corso linguistico Esabac, ci tiene a specificare che il loro intento non poteva essere più lontano da quello di voler imporre la cosiddetta “ideologia gender” ai compagni di classe: «L’obiettivo dell’assemblea (e naturalmente anche quello di Eduxo) era di soddisfare l’esigenza dei ragazzi di poter parlare liberamente di argomenti che spesso vengono considerati tabù, non solo a scuola ma molto spesso anche a casa e in generale nella nostra società. Affrontare l’educazione sentimentale a scuola insieme a degli esperti serve anche ad evitare che i ragazzi, soprattutto i più giovani, vadano a informarsi in maniera superficiale o scorretta fuori, soprattutto su Internet». 

Sara Fantappiè (indirizzo scienze umane corso doc) è rappresentante d’istituto insieme a De Gregorio e racconta che la pagina Instagram di Eduxo è supportata da un team di psicologi, educatori ed educatrici sessuali e ginecologhe: «Pubblichiamo tutti i giorni contenuti sulla sessualità, sui diritti LGBTQ, sul body shaming ma anche sulla politica, l’ambiente e l’attualità. Chi collabora con noi è libero di parlare di ciò che vuole, senza alcun tipo di censura. Siamo completamente indipendenti». 

Un progetto ambizioso, approvato anche dall’avvocata pro bono Cathy La Torre che, dopo il boom mediatico che ha visto il liceo Laura Bassi preso di mira, tra gli altri, da Giorgia Meloni e Carlo Giovanardi, ha incoraggiato le ragazze a creare qualcosa di nuovo, che potesse essere un luogo di confronto non solo tra giovani, ma anche tra generazioni. Un sostegno importante quello di La Torre che poco tempo fa sul suo profilo Instagram invitava esperti ed esperte a prendere parte alla campagna LovEducation, lanciata dalle tre studentesse. Un nome scelto non a caso. 

Perché di questo si tratta, di educazione sentimentale prima che sessuale. Conoscere sé stessi e gli altri, imparare ad accettarsi e soprattutto a rispettarsi. Un progetto che parla di diritti, di educazione e di rispetto merita di essere alla portata di tutti ed è quindi fondamentale che arrivi nelle scuole. Nella maggior parte dei Paesi europei l’educazione sessuale è materia obbligatoria a scuola (per esempio in Germania, Francia, Danimarca, Finlandia e Austria) già da diversi anni, mentre in Italia sembra essere ancora un tabù, come ha chiaramente dimostrato la feroce opposizione della destra all’iniziativa di febbraio del liceo bolognese.  Come giustamente sottolineato dalle 3 studentesse è doveroso invece che un tema così importante per la salute e il benessere delle ragazze e dei ragazzi venga affrontato in un ambiente sicuro e adeguato come quello scolastico. 

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