“Bologna ai tempi del fascismo”, un podcast realizzato dai ragazzi del laboratorio Errabanda del Teatro Testoni

In 5 puntate i ragazzi del laboratorio Errabanda racconteranno in un podcast gli episodi e i fatti che hanno influenzato Bologna tra la fine della Grande Guerra e la caduta del regime fascista.

Doveva essere uno spettacolo teatrale a conclusione del percorso biennale del laboratorio Errabanda, che ogni due anni produce uno spettacolo sulla storia di Bologna programmato all’interno della stagione teatrale per le scuole del Testoni Ragazzi. E invece sarà un podcast online realizzato comunque dalle ragazze e dai ragazzi adolescenti che hanno partecipato al laboratorio Errabanda. Si chiamerà “Bologna ai tempi del fascismo” e racconterà, dal 21 al 25 aprile, tutti i giorni sulla pagina Facebook del “La Baracca-Teatro Testoni Ragazzi”, gli anni che tra la fine della Grande Guerra e la caduta del regime fascista in Italia. 

«La pandemia ha interrotto il progetto, e ancora oggi pensare di mettere in scena uno spettacolo con 23 adolescenti a teatro risulta inimmaginabile, ancor di più di fronte a una platea di scolaresche. A un anno di distanza dal debutto mancato, quindi, le ragazze e i ragazzi propongono una restituzione del loro lavoro in una forma nuova, che non fa perdere la sostanza della ricerca compiuta.», si legge in una nota del “La Baracca-Teatro Testoni Ragazzi”. 

L’avvento dello squadrismo, la strage di Palazzo d’Accursio, il progetto della “Grande Bologna”, le leggi razziali e l’antisemitismo, l’entrata in guerra e la caduta del regime: in 5 puntate si racconteranno gli episodi e i fatti che hanno maggiormente influenzato Bologna in quegli anni, narrando le trasformazioni e i cambiamenti vissuti dai cittadini.  

La puntate e i temi 

Episodio 1 – Dalla fine della prima guerra mondiale alla creazione dei fasci di combattimento. 

La fine della prima guerra mondiale riporta la pace in un’Europa lacerata dalla guerra di trincea, ma il prezzo è molto alto. Per tutti, vinti e vincitori. La guerra ha logorato gli animi e abituato le persone ad accettare l’uso della violenza come forma di affermazione.    

Episodio 2 – Il biennio rosso e la strage di Palazzo d’Accursio
Nel primo dopo guerra la società civile si divide. Da un lato le ideologie socialiste ispirano la classe operaia e contadina a rivendicare diritti che sono sempre stati negati. D’altra parte c’è chi teme il cambiamento per paura di perdere privilegi che da tempo sono stati acquisiti. A Bologna la tensione sociale sfocia in aperto conflitto e porta ai tragici fatti di Palazzo d’Accursio.  

Episodio 3 – Dalla marcia su Roma all’omicidio di Anteo Zamboni
Il fascismo trova sempre più consensi e a seguito della marcia su Roma va al governo. Bologna vive un momento di grande trasformazione urbana, nuovi palazzi, costruzioni moderniste e anche il nuovo stadio, il Littoriale, inaugurato il 31 ottobre 1926, giorno del tentato omicidio di Mussolini. A seguito del fallito attentato, vengono emanate nuove leggi repressive che puntano a eliminare ovunque il dissenso nei confronti del regime.  

Episodio 4 – Il Grande Bologna di Arpad Weisz e le leggi razziali
L’educazione e la pratica sportiva hanno un ruolo fondamentale nel regime fascista, lo sport diviene rappresentazione della potenza e dell’identità nazionale. Gli anni ’30 sono quelli del Grande Bologna, la squadra di calcio di Arpad Weisz. L’allenatore ungherese che porta la squadra a vincere in Europa e che è costretto all’esilio a seguito delle leggi razziali introdotte da Mussolini.  

Episodio 5 – Gli anni del consenso, il secondo conflitto mondiale e il 25 aprile.
L’affermazione del fascismo passa anche attraverso partecipate manifestazioni pubbliche, come quella in piazza Maggiore il 25 ottobre 1936, anche se il consenso non è unanime. L’entrata in guerra e gli eventi che portano all’armistizio durante la seconda guerra mondiale conducono alla fine della dittatura. 

Il testo è di Gabriele Marchioni e sarà interpretato dalle voci delle ragazze e dei ragazzi di ErraBANDA: Giada Di Liberto, Elisabetta Fabbri, Edoardo Galeotti,  Ludovica Blu Iaquinta, Alba Michelessi, Nicole Pagani, Michelle Pratizzoli,  Anita Roffi, Luca Sangiorgi, Marta Vecchi. 

“Bologna ai tempi del fascismo” fa parte del progetto “Così sarà! La città che vogliamo”, promosso dal Comune di Bologna, realizzato da Emilia Romagna Teatro Fondazione, finanziato dall’Unione Europea – Fondo Sociale Europeo, nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014-2020.  

 

foto: da Cosìsarà.it

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