Rintracciato il capo di una baby gang, è un minorenne ospite di una comunità per ragazzi con problemi

Quando i carabinieri sono andati a casa sua per notificargli il provvedimento del suo collocamento in comunità gli hanno trovato un cutter simile a quello utilizzato dal capo di una baby gang che rapinò lo scorso  9 gennaio  un altro minorenne.

Lo scorso autunno avrebbe bullizzato e molestato sessualmente un ragazzino più debole e con problemi di salute all’interno di una comunità terapeutica, specializzata nella riabilitazione e reinserimento in società di ragazzi con problemi. Poi sarebbe responsabile di violenza e resistenza contro un educatore e un responsabile della comunità. Ma la situazione per l’accusato, un ragazzo minorenne all’epoca ospite della comunità, si è aggravata nelle ultime ore quando i carabinieri di San Lazzaro di Savena sono andati a casa sua per notificargli il provvedimento del giudice (collocamento in comunità) e dove gli hanno trovato un cutter simile a quello utilizzato dal capo di una baby gang (composta di cinque componenti) la sera del 9 gennaio scorso per rapinare un minorenne che stava passeggiando con altri due coetanei, nei pressi di un parco situato in provincia di Bologna. 

Il giovane riferì di essere stato minacciato da un giovane che gli aveva puntato un cutter all’addome, costringendolo a consegnare il suo iPhone del valore di circa 800 euro. Incalzato dalle domande degli investigatori dell’Arma, il giovane destinatario della misura cautelare, ha ammesso che il cutter trovato dai militari era lo stesso che aveva utilizzato quella sera per compiere la rapina. 

Temendo di essere localizzato dalla funzione “Trova il mio iPhone”, però, il giovane rapinatore si liberò della refurtiva gettandola in un tombino. I militari si sono recati sulla via indicata dal giovane e dopo aver rimosso la griglia del tombino, hanno recuperato lo smartphone. In passato, il giovane destinatario della misura, si era reso responsabile di danneggiamento nei confronti di un’autoradio dei Carabinieri che erano intervenuti in un locale situato in Provincia di Bologna, perché dei ragazzini stavano disturbando il personale e i clienti. 

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