Medici in Appennino bolognese, situazione sempre più critica 

Il territorio montano del Bolognese si “svuota” di professionisti sanitari e Alessandro Santoni, presidente del Distretto, scrive all’assessore regionale, alla conferenza territoriale e ai vertici dell’Azienda Ausl di Bologna.

Un tavolo di lavoro metropolitano sulla Medicina Generale: è quanto chiede Alessandro Santoni, presidente del distretto Sociosanitario dell’Appennino bolognese, dopo i recenti fatti che hanno coinvolto la montagna intera. Tra pensionamenti e medici sospesi perché non hanno aderito alla campagna di vaccinazione, nel territorio mancano sempre più professionisti che garantiscano un servizio essenziale alla popolazione: quello delle cure primarie. «Questo processo, se non affrontato per tempo, metterà sicuramente in forte difficoltà le nostre comunità, difficoltà che già oggi si stanno manifestando in alcuni comuni. A riguardo ciò che si chiede è di avviare con urgenza un tavolo di analisi della situazione, degli scenari evolutivi futuri al fine di individuare possibili soluzioni da poter mettere in campo sia nell’immediato che nel medio – lungo periodo, se necessario e possibile anche facendo ricorso a soluzioni straordinarie motivate dall’emergenza», si legge nella lettera che Alessandro Santoni ha scritto all’assessore regionale, Raffaele Donini, alla conferenza territoriale Socio-Sanitaria Metropolitana e ai vertici dell’Azienda Ausl di Bologna.  

Un appello che è stato ascoltato dal presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della Città metropolitana, Matteo Lepore, il quale ha invitato l’assessore Regionale competente ad individuare «un delegato da invitare al Tavolo che sarà coordinato dal sindaco Santoni stesso e vedrà presenti rappresentanti delle Aziende Ausl di Bologna e Imola, i Sindaci membri delle CTSSM Bo che riterranno di partecipare o loro delegati e rappresentanti degli Enti locali».  

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