Fuga di infermieri e Oss dai Centri di residenza anziani privati verso il sistema pubblico per un salario più alto

Gli Infermieri e gli Operatori socio-sanitari (Oss) stanno “scappando” da’ Centri Residenze anziani  (Cra) privati dell’Emilia-Romagna per passare al sistema sanitario pubblico per un compenso più alto. E nei Cra il personale qualificato “in fuga” viene quindi sostituito da badanti. È l’allarme lanciato oggi da CGIL Emilia-Romagna sulla carenza di personale nei Centri per anziani per effetto del basso stipendio e dei ritmi di lavoro stressanti a cui questi lavoratori sono sottoposti nelle strutture private, che ha prodotto un vero e proprio esodo nel pubblico di Oss ed infermieri quando la Regione ha deciso di assumerli per gestire l’emergenza covid 

Le motivazioni di questa “fuga di massa” nelle strutture pubbliche, anche per contratti di pochi mesi, sono facili da capire: più di 300 euro di differenza in busta paga, riconoscimento dei tempi di vestizione e svestizione, un bonus per i lavoratori coinvolti nei percorsi covid, in considerazione dell’alto rischio di contagio cui vanno incontro.  

Dal canto loro i CRA della regione, per colmare i vuoti dell’organico – al quale vanno sottratti altri 400 operatori, attualmente assenti dal posto di lavoro per aver contratto il Coronavirus – pensano di sostituire gli infermieri con Oss, e gli Oss con badanti. Si rischia, avverte il sindacato, di dequalificare gli operatori e mettere a rischio la salute degli ospiti dei centri. È necessario investire sulla formazione e incrementare sulle assunzioni anche nel privato. “Porteremo le nostre proposte alla Regione”, è dichiarato nel comunicato, “affinché il sistema sanitario emiliano-romagnolo continui ad essere una eccellenza”.  

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