Sono stati restituiti all’Università di Bologna i 21 fusti trovati a Granarolo che contenevano feti e resti umani conservati sotto formalina.
I feti e i resti umani trovati lo scorso 19 febbraio in stato di abbandono in un capannone della zona industriale di Granarolo e conservati in contenitori di vetro sotto formalina o alcool costituenti rifiuti sanitari speciali provengono dal Policlinico Sant’ Orsola di Bologna e precisamente dall’Istituto di Anatomia Patologica dove erano stati oggetto di movimentazione effettuata fra la fine del 1999 e il 2000 da parte del Museo “Cesare Taruffi” già sito all’interno dell’Ospedale Sant’ Orsola e di proprietà dell’Università degli Studi di Bologna, a seguito di lavori di ristrutturazione che interessavano quell’edificio. A scoprirlo sono state le indagini della Polizia di Stato, sotto le direttive della Procura.
A seguito di un’ istanza del Rettore dell’Università degli Studi di Bologna con cui si richiedeva di rientrare in possesso del materiale per riprendere e concludere le procedure di corretto smaltimento, la Procura della Repubblica ha disposto il dissequestro e la restituzione di quanto oggetto di sequestro all’Università di Bologna, provvedimento eseguito dagli Agenti della Squadra Mobile.