Erano nascosti in un camion nel Bolognese, 6 migranti afghani scappavano da un campo profughi

Hanno raccontato che, dopo essersi allontanati da un campo profughi rumeno, erano entrati di nascosto nel tir, pagando 1.500 euro a testa a un trafficante di esseri umani.

Stanche e affamate. Sono state trovate così 6 persone migranti (3 maggiorenni e 3 minorenni) provenienti dall’Afghanistan all’interno del cassone di un camion fermo ieri mattina in un centro logistico di via Pradazzo a Calderara di Reno, nel Bolognese. La loro storia è una storia di tratta di essere umani. Ascoltati da due interpreti, i 6 migranti, tutti di genere maschile, hanno raccontato che, dopo essersi allontanati da un campo profughi rumeno, erano entrati di nascosto nel tir, pagando 1.500 euro a testa a un trafficante di esseri umani che li ha chiusi nel cassone, impedendo loro di uscire a causa del meccanismo di apertura del portellone che si apre soltanto dall’esterno.

Il camionista, un 59enne bulgaro, non ha saputo spiegare ai carabinieri come mai si è ritrovato quelle persone sul suo camion. Ha riferito all’interprete militare di non essersi accorto di nulla perché si era fermato per riposarsi, in attesa di ripartire all’alba in direzione di Calderara di Reno, attraversando l’Ungheria, la Slovenia ed entrando in Italia da Trieste. I sei cittadini afghani sono stati così rifocillati dai carabinieri, affidati alle cure dei sanitari del 118 e collocati in alcune strutture situate in Provincia di Bologna. 

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