Bologna si fà più “green”, 107 nuovi alberi in più in 7 parchi

Più di cento nuovi alberi in 7 parchi di Bologna. È cominciata la settimana scorsa un’operazione di innesto di nuovi alberi da giardino sia autoctoni che esotici selezionati tra le più efficaci ed efficienti varietà nella lotta all’inquinamento (assorbimento di CO2 e polveri sottili). Sette alberi sono stati piantati nel giardino Yitzhak Rabin nel quartiere Navile. Si continuerà con i parchi Nicholas Green (18 alberi), Gioco del Mondo (11 alberi), giardino Severo Pozzati (17 alberi) nel quartiere Borgo Panigale-Reno, al parco Lunetta Gamberini (24 alberi) nel quartiere Santo Stefano, pioppeto Mattei (20 alberi) e nell’area patrimoniale tra via dell’Industria e via Alberoni (10 alberi) nel quartiere San Donato-San Vitale. 

In totale gli alberi sono 107 e la loro collocazione, curata della cooperativa Avola, è stata studiata senza snaturare i disegni paesaggistici di alcune aree verdi, soprattutto quelle di rilevanza storica.

«L’obiettivo è anche quello di giungere a fine mandato amministrativo con un bilancio arboreo più consistente rispetto a quello della fine del primo mandato. Peraltro, già oggi sono censiti 84.050 alberi pubblici (a cui si devono aggiungere quelli presenti all’interno delle formazioni forestali dei parchi estensivi e sul lungo fiume) rispetto ai 79.000 della primavera 2016», ha spiegato il Comune di Bologna in un comunicato.

Questo primo intervento si inserisce nell’ambito di una strategia più generale legata all’implementazione della fitomassa urbana che, per il 2020, si pone l’obiettivo di aumentare il numero di alberi afferenti al patrimonio pubblico di circa mille unità.  Fra gli altri interventi in programma anche quello, attualmente in fase di progettazione, legato alla messa a dimora di una cinquantina di alberi all’interno del centro storico cittadino (una delle zone di Bologna dove la dotazione arborea è più scarsa), in luoghi e posizioni in cui le piante non sono presenti. 

La strategia “verde” del Comune di Bologna «troverà attuazione anche nell’ambito della pianificazione urbanistica (PUG), attraverso la futura realizzazione di una infrastruttura verde urbana, in grado di riunire in un disegno organico di eco-rete il sistema di spazi verdi pubblici (oggi ammontanti a poco più di 1.000 ettari, destinati però a incrementarsi) e privati con il vasto sistema territoriale dei suoli permeabili periurbani (agricoli, del paesaggio naturale, fluviale e della collina)», si legge in un comunicato del Comune di Bologna.

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