Da Parma l’idea di far cantare l’inno di Mameli a tutti, anche agli stranieri che si sentono italiani

Far cantare l’inno italiano a chi si sente italiano per creare il primo grande video collettivo dell’inno nazionale da postare su Youtube. Un’idea che farebbe molto piacere a Toto Cutugno che cantava “Sono un italiano” e a Goffredo Mameli, patriota che ha composto nel 1847 l’inno italiano. Si sono aperte dal 16 marzo le partecipazioni gratuite al progetto online “Il canto degli italiani”, che dà a tutti la possibilità di partecipare con la propria voce al canto nazionale fino al 25 aprile, giorno della Liberazione d’Italia. L’obiettivo è creare un videoclip riunendo gli italiani (ma anche chi non lo è ma si sente tale) “in un sol coro” e creare attraverso la rete un “Inno d’Italia 2.0”.

«Il funzionamento è semplice. Chiediamo a tutte le persone che desiderano partecipare di registrarsi mentre intonano l’inno italiano in versione completa (su youtube c’è una versione karaoke da utilizzare come guida durante la registrazione del proprio video) e caricare poi il video sulla piattaforma nelle modalità spiegate sul sito web ilcantodegliitaliani.it», ha spiegato Marco Demmi, videomaker di Parma e ideatore del progetto. Una squadra di giovani videomaker raccoglierà le partecipazioni e realizzerà un video collettivo. L’ideatore tiene a specificare che non è un progetto politico e non è associato a nessun ideale sovranista, ma «l’intento è solo quello è riunire gli italiani riscoprendo e cantando il proprio canto».

«Mi ero accorto che cercando l’inno di Mameli su youtube non esiste un video ufficiale dell’inno e tra mille idee che mi sono venute in mente questa mi sembrava quella più democratica e partecipativa», ha continuato Demmi. L’ideatore, inoltre, ha voluto sottolineare che l’inno di un popolo appartiene a chi si sente di quel determinato popolo per cui possono partecipare tutti, anche gli stranieri che sulla carta non sono italiani ma che si sentono tali.

Ulteriori informazioni per la partecipazione sono disponibili sul sito del progetto, dove ci si può iscrivere per ricevere novità e aggiornamenti sul numero dei partecipanti.

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