«Bologna dedichi un luogo a Raffaella Carrà»

L’appello arriva a pochi giorni dalla morte dell’icona dello spettacolo italiano da associazioni femministe, teatrali e LGBTQ di Bologna.

Una città come Bologna, «dove Raffaella Carrà, che ha reso lo spettacolo una disciplina di studio accademico con l’istituzione del Dams, dovrebbe accogliere un luogo di memoria destinato a Carrà che ne celebri la vitalità, il coraggio e l’importanza per la storia culturale dell’intero Paese». È l’appello di associazioni femministe, centri antiviolenza, associazioni di donne del teatro e dello spettacolo e realtà Lgbtq di Bologna che nei giorni scorsi hanno chiesto di dedicare un luogo in memoria di Raffaella Carrà. L’icona dello spettacolo italiano, recentemente scomparsa, era nata a Bologna e quale altra città se non il capoluogo emiliano, che ha una tradizione che parla di soggettività e diritti, potrebbe essere vicino alla Carrà? 

A chiedere di dedicare un luogo della città alla Raffa nazionale sono stati l’associazione Orlando con l’adesione di Armonie, Casa delle donne per non subire violenza, Cassero, Famiglie arcobaleno, Frame, Gay Lex, associazioni del B-Side Pride, Komos, Maschile Plurale, Mit, Mondo Donna, Mujeres Libres, Red, Udi. Per queste realtà bolognesi, Raffaella Carrà è stata   «una donna che ha fatto da apripista alla possibilità di ridisegnare i ruoli femminili sul piccolo schermo in maniera finalmente non sussidiaria, una professionista poliedrica che ha unito discipline differenti – canto, danza, recitazione e intrattenimento- con competenza e rigore, un’artista che ha scelto la strada dell’ironia e il registro pop per scardinare gli stereotipi sul femminile, sulla sessualità e sulle libertà individuali e che di quelle stesse libertà è divenuta icona nel mondo e paladina dei diritti civili», hanno dichiarato i promotori dell’appello. 

Condividi