Alla luce gli affreschi del ‘600 scoperti nella caserma dei carabinieri a Imola

Si tratta di quattro lacerti murari, raffiguranti probabilmente le storie di San Sigismondo che erano finiti sotto alcuni strati di polvere, proprio all’ingresso della caserma dei carabinieri.

Nel pomeriggio di oggi, i carabinieri della Compagnia di Imola inaugureranno alcuni affreschi seicenteschi appartenenti all’originario chiostro del Convento benedettino della Regola, sede del Comando. Si tratta di quattro lacerti murari, raffiguranti probabilmente le storie di San Sigismondo che erano finiti sotto alcuni strati di polvere, proprio all’ingresso della caserma dei carabinieri e che gli stessi militari hanno fortemente voluto riportare a nuova luce con l’intervento determinante di ETRA restauri di Lugo – grazie all’opera del prof. Michele Pagani– e con il mirato service del Lions Club Imola Host, presieduto dal dott. Marco Violi che ha finanziato le coperture in plexiglass per la futura, certa conservazione degli affreschi. 

La sede che ospita l’Arma di Imola nacque nel 437 d.C., per opera dell’imperatore romano d’Occidente “Valentiniano III”, poi concessa ai monaci benedettini come “Abbazia Benedettina di Santa Maria in Regola” nel 567 d.C., venne “data in governo” ai monaci olivetani nell’anno 1564 che la riedificarono e la abitarono sino al 1797, quando la Repubblica francese napoleonica soppresse numerosi ordini religiosi e ridusse grandemente le parrocchie di Imola, dividendo questo complesso in due parti: quella nord, comprendente la Chiesa della Regola, il campanile e una porzione di convento, e la restante porzione a sud, che venne ceduta alla “Municipalità civile” per essere destinata alla Gendarmeria Nazionale. Solo successivamente, nel periodo dell’Unità d’Italia (quindi nel 1861) sarà affidata all’Arma dei carabinieri, che abita quegli storici locali da 161 anni. La Struttura oggi è proprietà della Città Metropolitana di Bologna. 

La Soprintendenza alle Belle Arti di Bologna – presente alla cerimonia con il Soprintendente arch. Quarto e la Responsabile dell’area funzionale dottoressa FRATINI – ha curato che i lavori di pulitura superficiale fossero svolti con somma attenzione e nel rispetto di tutte le normative di settore, con grandissima disponibilità ed accompagnando il percorso di realizzazione, dettando tempistiche rapide e favorevoli. 

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