A Bologna si può essere anche «studenti del proprio benessere mentale», al via il “Recovery college”

L’idea di base del Recovery college di Bologna è che ciascuno di noi possa essere “studente del proprio benessere” attraverso percorsi formativi di gruppo.

Ha preso oggi vita il Recovery college di Bologna: un’occasione di dialogo per definire il futuro dei servizi della Salute Mentale, ma soprattutto un motivo per avviare 13 laboratori, che vanno dalla cucina all’arte, dal teatro all’attività fisica, che hanno l’obiettivo per promuovere e proteggere il benessere mentale. Il Recovery college è nato questa mattina nell’Aula Absidale di Santa Lucia a Bologna dove sono state presentate le migliori esperienze internazionali sul tema della “Recovery” intesa come salute mentale.  

Il Recovery college di Bologna è l’esito di un processo partecipativo avviato a marzo dello scorso anno, durante il quale si è costituito un primo gruppo di lavoro interessato a conoscere e sperimentare insieme diverse attività di “recovery” nel territorio bolognese, con il supporto metodologico e scientifico dell’Università di Bologna. L’idea di base è che ciascuno di noi possa essere “studente del proprio benessere” attraverso percorsi formativi di gruppo, per maturare consapevolezze e azioni concrete, utili nei singoli e diversi percorsi di vita di ciascuno. 

«In questo scenario la proposta del Recovery college è un’opportunità aperta a tutti coloro che intendono mettersi in un gioco in una prospettiva di cambiamento: utenti dei servizi, operatori, cittadini ma anche l’organizzazione ed i servizi stessi. Un modo per rinnovare i servizi della Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna, a fronte dei sempre nuovi bisogni espressi dagli utenti e delle risorse offerte dai contesti locali e distrettuali», si legge in un comunicato dell’Università di Bologna di concerto con l’Ausl di Bologna. Per maggiori informazioni.

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