Cappelli con la faccia di Hitler, Daspo e denunce per 8 tifosi del Verona

Berretti con la faccia stilizzata di Adolf Hitler e simboli nazisti. Li avevano in testa 8 tifosi veronesi (7 uomini nati tra il 1970 e il 1998 e una donna del 1977) durante la fase del prefiltraggio della partita Bologna – Verona lo scorso 19 gennaio. Le otto persone sono state denunciate in base alla legge Mancino e hanno avuto il Daspo dal questore di Bologna della durata di 2 anni. I cappelli sono stati sequestrati. 

Cosa dice la legge Mancino 

La legge Mancino condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. La legge punisce anche l’utilizzo di simbologie legate a suddetti movimenti politici. La legge Mancino, che modifica una norma del ’75, vieta l’accesso ai luoghi dove si svolgono competizioni agonistiche a tutte quelle persone “che vi si recano con questi emblemi o simboli. I trasgressori saranno puniti con la reclusione fino a un anno”. È nota come legge Mancino, dal nome dell’allora Ministro dell’Interno che ne fu proponente, il democristiano Nicola Mancino.  

La legge prevede la reclusione fino a un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro di chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; e la reclusione da sei mesi a quattro anni di chi, in qualsiasi modo, incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. 

La Lega Nord ha proposto nel 2014 un referendum per abrogarla sostenendo che si tratta di una legge “liberticida”. 

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