A Bologna gli arredi scolastici dismessi ritrovano casa con Second Life

Il progetto comunale, ancora attivo, prevede lo stoccaggio nell’area di Second Life degli arredi dismessi ancora in buono stato per la loro redistribuzione.

Banchi, cattedre, sedie e armadietti dismessi, spesso in buono stato e ancora utilizzabili, rischiavano di produrre tonnellate di rifiuti ingombranti a causa del loro non utilizzo per rispettare il distanziamento da Covid. Così è nato nel 2020 Second Life, un progetto comunale di riuso degli arredi, che a oggi ha ricollocato 2200 elementi di arredo a più di 50 interessati, tra associazioni e uffici. 

«Il progetto, ancora attivo, prevede lo stoccaggio nell’area di Second Life degli arredi dismessi ancora in buono stato per la loro redistribuzione. Second Life ha tra le sue finalità principali, proprio la riduzione della quantità di beni funzionanti e riutilizzabili avviati a smaltimento nel ciclo rifiuti, in un’ottica ambientale e di rete sociale, che ne fanno un riferimento in città per tutto il trasferimento di beni funzionanti, sia per la cittadinanza, sia per le associazioni sul territorio. In questo caso, la redistribuzione è rivolta ad altri settori comunali, strutture di Asp, associazioni e cittadini», si legge in una nota del Comune di Bologna. 

Anche dopo la fase pandemica, che ha portato a un consistente ricambio e ricollocazione di arredi scolastici, l’area del riuso Second Life si rifornisce periodicamente dei materiali compatibilmente con le capacità di stoccaggio nei propri spazi.

Le scuole interessate possono sempre destinare gli arredi al riuso tramite la modulistica che viene loro fornita dal Comune, oppure possono rivolgersi a secondlife@comune.bologna.it. L’operazione non ha scopo di lucro e non prevede costi aggiuntivi per l’Amministrazione. 

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