Migranti, in Emilia-Romagna sfruttati con la scusa della crisi economica causata dalla pandemia

Secondo il collettivo Coordinamento migranti, in Emilia-Romagna alcuni datori di lavoro sfrutterebbero i lavoratori migranti non pagando gli straordinari.

«Lo sfruttamento dei migranti, durante la seconda ondata di pandemia, è il modo in cui i padroni della produttiva Emilia-Romagna hanno trovato, per tirare avanti salvaguardando i loro profitti». La denuncia è del Coordinamento Migranti di Bologna in un comunicato di oggi sul suo sito web. Ore di straordinario gratis,  contratti di tirocinio, “prestito di ore”: sarebbe questa la condizione di uomini e donne, lavoratori e lavoratrici migranti e richiedenti asilo che continuano, secondo il collettivo, durante questa seconda ondata di coronavirus a lavorare nei magazzini, nelle fabbriche e nelle famiglie, esposti al contagio e sfruttati più che mai. La denuncia del Coordinamento Migranti di Bologna continua: «Nella regione, nel comune e nella prefettura continuano a ignorare le richieste di chiudere i grandi centri di accoglienza come il Mattei e tacciono sui possibili contagi solo perché sanno che i centri sono luoghi funzionali al reclutamento di forza lavoro a basso costo che tiene in piedi fabbriche e magazzini».

L’azienda di coltivazione di cannabis e i contratti falsi ai migranti

L’azienda “New Weed Order – Social Cannabis Club” avrebbe assunto, secondo quanto denuncia il Coordinamento migranti di Bologna, tre persone straniere con un contratto falso. I tre, dopo aver ottenuto la protezione umanitaria, un permesso di soggiorno della durata di 1 anno che gli consente di lavorare in Italia, sarebbero stati costretti ad accettare di non essere pagati per due mesi poiché avere un contratto di lavoro era l’unico modo per trovare una casa. Dopo 2 mesi il datore di lavoro avrebbe cercato di mandarli via senza pagarli e, di fronte all’insistenza dei tre, si avrebbe offerto 250 euro ciascuno «per metterli a tacere», a fronte dei 1400 dovuti ad ognuno. I tre ragazzi hanno rifiutato.

Il corriere e gli straordinari gratis

Un lavoratore dell’azienda di spedizione SDA denuncia, invece, al Comitato Migranti, il fatto che ogni mese più di 20 ore di straordinario non gli verrebbero né calcolate in busta paga, né pagate. «Una pratica che nella grande fabbrica dell’Interporto è la normalità per i tanti migranti – in particolare richiedenti asilo – che lavorano con un contratto a chiamata: se ti rifiuti di fare ore di straordinario gratis non vieni più chiamato», afferma sul suo sito il Comitato Migranti di Bologna.

Magazzinieri e operai tirocinanti, e “prestiti di ore” alle lavoratrici

Ormai sempre più migranti e richiedenti asilo vengono assunti con i contratti di tirocinio: 450 euro di paga, nei casi più fortunati, per lavorare a tempo pieno come magazzinieri o operai. In questo modo il datore di lavoro sa che, terminato il tirocinio, gli basterà rivolgersi ai circuiti dell’accoglienza per trovare qualcun altro disposto a lavorare per pochi soldi.

Per le donne migranti il ricatto si giocherebbe anche sull’alternativa tra l’accettare ritmi di lavoro estenuanti che rendono impossibile occuparsi dei propri figli o accettare il part-time con un salario che non riesce a pagare cibo e affitto. Una lavoratrice ha denunciato la pratica del “prestito di ore”, cioè può uscire prima per andare a prendere il figlio all’asilo, ma dovrà recuperare le ore perse lavorando gratis. «Il governo sa bene che buona parte dell’economia e dei profitti, soprattutto durante i lockdown, dipende dalla condizione di ricatto in cui sono tenuti donne e uomini migranti, che devono lavorare ad ogni condizione per sperare di avere i documenti. Non a caso il governo ha modificato le leggi Salvini, ma non ha alcuna intenzione di toccare il legame tra lavoro e permesso imposto dalla legge Bossi-Fini», ha scritto il Comitato Migranti di Bologna.

La legge Bossi-Fini del 2002 prevede che per ottenere il permesso di soggiorno bisogna avere un contratto di lavoro. Se il migrante perde il lavoro, deve essere rimpatriato.

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