Pubblichiamo un comunicato congiunto del sindacato Cgil Filcams e della Cisl Fisascat di Bologna che hanno preso mandato i proclamare uno sciopero per l’intero fine settimana.

«Le lavoratrici e i lavoratori del Grand Hotel Bologna, hotel 4 stelle situato nel comune di Pieve di Cento, nel Bolognese, dopo mesi di incertezze dettate dal procedimento giudiziario che sta interessando la propria impresa, la Palacavicchi TV SRL, il cui amministratore risulta essere interdetto dalle funzioni direttive, continuano ancora oggi a lavorare senza alcuna certezza sul loro futuro e senza retribuzione da oltre 4 mesi. 

Negli scorsi mesi le Organizzazioni Sindacali hanno cercato di recuperare i crediti avanzati dei lavoratori, senza mai ricevere alcuna risposta. Questa settimana, poi, al danno si è aggiunta la beffa: ai lavoratori viene richiesto di contribuire allo svolgimento di un evento, per il quale avrebbero dovuto lavorare durante il fine settimana, senza alcuna rassicurazione sul pagamento delle mensilità non ancora corrisposte. Questa situazione, oltre che paradossale, diventa inaccettabile in quanto le lavoratrici ed i lavoratori, già penalizzati nel reddito dalla collocazione in cassa integrazione degli ultimi mesi e che allo stato attuale non è neppure stata rinnovata, con le inevitabili conseguenze economiche per tutti i nuclei familiari coinvolti. 

Le lavoratrici e i lavoratori pertanto hanno dato mandato alle organizzazione sindacali di proclamare uno sciopero per l’intero fine settimana, per riaffermare la dignità del proprio lavoro e ribadire che non si può pretendere lo svolgimento del servizio senza garanzia delle retribuzioni. 

Inoltre, considerata l’importanza dell’attività economica del Grand Hotel Bologna anche sull’indotto del territorio, nel pomeriggio di lunedì 24 maggio dalle 14.00 alle 18.00, si terrà un presidio sotto il Comune di Pieve di Cento, per informare l’amministrazione e sollecitare un intervento a tutela dei redditi e della tenuta occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti».

 

Fonte: Ggil Filcams e Cisl Fisascat di Bologna

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