Effetto pandemia, a Bologna oltre mille nuove imprese in meno nel 2020

Da luglio a settembre nel Bolognese hanno aperto il 22% di attività in meno rispetto al periodo analogo dell’anno passato.

La pandemia ha rallentato l’apertura di nuove imprese a Bologna: dall’inizio dell’anno hanno aperto 1100 imprese in meno rispetto al 2019. Ne dà notizia oggi la Camera di Commercio di Bologna in un comunicato, in cui viene registrato un calo generale sia nelle aperture che nelle chiusure delle attività – un sesto in meno dell’anno passato. «La diminuzione nel numero delle chiusure è il sintomo malato di chi si trova a non avere la liquidità necessaria per chiudere l’impresa», lo ha dichiarato Valerio Veronesi, presidente della Camera di Commercio del capoluogo emiliano. L’andamento registrato per il periodo gennaio-settembre viene confermato dal bilancio degli ultimi tre mesi. Da luglio a settembre, infatti, hanno aperto il 22% di attività in meno rispetto al periodo analogo dell’anno passato. Più nello specifico, il rallentamento è stato più lieve per industria (+ 0,18%, con 42 unità in più), servizi (+0,05%), attività edili (+0,39%) ed immobiliari (+0,25%). Saldo attivo anche per l’artigianato, che da solo rappresenta un terzo del mondo imprenditoriale bolognese, con 36 iscrizioni di nuove imprese; ma la crescita massima si registra nelle attività professionali (+0 83%). Viceversa, in decrescita il settore dell’agricoltura e della pesca (-0,25%), le attività commerciali (-0,19%) e manifatturiere (-0,06%), le attività turistiche (-0,01%).  

Fra le tipologie d’impresa, segnano un netto arretramento le società di persone (-0,18%). Crescono invece nell’ultimo trimestre le ditte individuali (+0,05%), ma all’interno di un bilancio annuale in negativo: tra gennaio e settembre hanno chiuso quasi dieci attività al giorno. Di migliore salute sembrano godere le società di capitale, sia nel breve periodo luglio-settembre (+0,68%) che nel periodo più lungo da inizio anno (+1,64%). 

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