«Le precipitazioni sono importanti per ripristinare le scorte di acqua sulle montagne, negli invasi, nei laghi, nei fiumi e nei terreni per lo sviluppo primaverile delle coltivazioni». È quanto è emerso dall’osservazione di oggi di Coldiretti Emilia- Romagna sugli effetti positivi del maltempo. A Boretto, nei dintorni di Reggio Emilia, le piogge intense dei giorni scorsi hanno fatto innalzare il livello d’acqua del fiume Po di oltre un metro e mezzo in poche ore dopo un lungo periodo di magra.
Coldiretti regionale ha spiegato che l’acqua è arrivata dopo giorni di caldo e siccità «favorendo le semine di granoturco, barbabietole, riso e pomodoro ma anche ortaggi e piante da frutto che si trovano in piena fioritura. Se da un lato il “bel tempo” ha permesso agli agricoltori di preparare il terreno alla semina in modo ottimale, non si può dire la stessa cosa per la germinazione dei semi che può avvenire solo se in presenza di buona umidità». Per l’associazione che rappresenta l’agricoltura italiana, la pioggia caduta non basta comunque per colmare la pesante insufficienza idrica degli ultimi mesi. «Le precipitazioni dovrebbero durare almeno una decina di giorni per tornare ad una situazione di normalità». Coldiretti ha detto che servirebbe una pioggia che cade in modo costante per risollevare la condizione attuale. I forti temporali, soprattutto se accompagnati da grandine, provocherebbero grossi danni alle coltivazioni.
«Allo stato attuale nel Nord Italia la situazione è grave come quella del 2017, uno degli anni peggiori del secolo, che ha creato difficoltà anche per gli usi civili nei centri urbani ed è costata 2 miliardi di euro in danni all’agricoltura», ha concluso l’associazione.