«Che bello sarebbe riconoscere, e non come un premio speciale, a ogni bambino nato in Italia il diritto di crescere nel nostro paese sentendosi pienamente accolto come cittadino italiano». Con queste parole si è espresso oggi fra’ Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano di Bologna, in merito alle gesta del giovane egiziano Ramy, ha coraggiosamente chiamato i carabinieri dall’interno dell’autobus dirottato a Crema. La vicenda ha riaperto il dialogo sullo ius soli, l’abortita proposta di legge che avrebbe dato la cittadinanza ai figli di stranieri nati in Italia. Nel comunicato apparso sul sito dell’Antoniano, il direttore si è schierato a favore della concessione della cittadinanza al ragazzo ma ha affermato «Beato quel paese in cui un bambino non ha bisogno di diventare un eroe per vedersi riconoscere un diritto». 

L’audace atto di Ramy, che lo ha fatto ergere suo malgrado ad eroe, ha attirato l’attenzione mediatica e ha riacceso il dibattito sull’attribuzione della cittadinanza italiana. In molti hanno richiesto la concessione della la nazionalità. Anche il vicepremier Luigi Di Maio, ha mandato una lettera formale al Viminale affinché l’iter venga accorciato. 

L’opinione pubblica si è poi divisa a metà. Da una parte c’è chi vorrebbe la concessione della cittadinanza a tutti i nati in Italia. La pensa così il consigliere comunale di Bologna Francesco Errani  (Partito Democratico). «Chi nasce in Italia è italiano. Lo ius Soli è una legge di civiltà che va fatta», ha affermato all’apertura di una seduta del consiglio del Comune. Ha poi aggiunto «Riconosciamo diritti ma anche responsabilità, diritti ma anche doveri che aiutano l’integrazione. La cittadinanza è giusta e non può essere un premio che un governo decide di riconoscere in modo arbitrario ». 

Dall’altra c’è chi ritiene la cittadinanza doverosa solo dopo un lungo tempo di integrazione e di lavoro. Di questo avviso è il ministro degli Interni, Matteo Salvini. Il leghista ha affermato che lo ius soli non è nel contratto di governo e che non c’è l’intenzione di modificare l’attuale modus operandi. Ha comunque aggiunto come il Viminale stia studiando il caso per cercare di velocizzare la concessione. Salvini si è poi mostrato intenzionato a incontrare personalmente e privatamente la famiglia del piccolo eroe. 

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