«Chiudere i supermercati a Pasqua e Pasquetta», l’appello dei sindacati

«In piena zona rossa, con tutte le altre attività chiuse, è davvero utile e indispensabile mantenere aperti i supermercati?», si chiedono i sindacati Filcams della Cgil, Fisascat della Cisl e Uiltucs dell’Emilia-Romagna.

Chiudiamo i supermercati a Pasqua e Pasquetta. È l’appello che fanno le organizzazioni sindacali Filcams della Cgil, Fisascat della Cisl e Uiltucs dell’Emilia-Romagna per permettere ai lavoratori della grande distribuzione di prendersi «una giusta e meritata pausa da quella che, in questa crisi pandemica, continua ad essere una condizione lavorativa di grande stress ed esposizione a rischi». Due giorni di chiusura che non avrebbero alcuna incidenza sui fatturati, ma che, secondo i sindacati, darebbero un contributo utile ad evitare spostamenti e contatti tra persone in un contesto di restrizioni complessive. Misure restrittive messe in atto dal governo «inevitabili per contenere la curva dei contagi ed accompagnare la campagna vaccinale che, con l’incremento delle consegne delle dosi, potrà dare una svolta significativa e sostanziale a questa situazione», dicono i sindacati dell’Emilia-Romagna Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltuc. 

In piena zona rossa, con tutte le altre attività chiuse, è davvero utile e indispensabile mantenere aperti i supermercati anche a Pasqua e Pasquetta? L’anno scorso il presidente della Regione Emilia-Romagna con un’ordinanza chiuse, in alcune domeniche e nelle festività, anche i supermercati. Le lavoratrici e i lavoratori non hanno nessun obbligo contrattuale nel garantire la loro prestazione lavorativa nelle giornate festive. «Serve, a nostro giudizio, una maggior attenzione nei confronti di chi, come le lavoratrici ed i lavoratori della distribuzione organizzata, non ha fatto mancare il proprio apporto indispensabile in un periodo delicato e difficile, come quello che stiamo vivendo. In tal senso andrebbe data, ad esempio, a questa categoria di lavoratrici e lavoratori, priorità nell’attuazione del piano vaccinale», concludono i sindacati. 

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