Assembramenti, i piccoli alimentari non possono vendere alcolici ma i supermercati hanno provato a fare i furbi

Il primo giorno dell’ordinanza firmata dal sindaco di Bologna Virginio Merola alcuni supermercati, tra cui il supermercato Carrefour di via Sant’Isaia continuavano a vendere alcolici nonostante il divieto. Anche Carrefour si è adeguato all’ordinanza.

Per evitare fenomeni di assembramento di persone, i negozi di vicinato del settore alimentare e misto del centro storico di Bologna dalle 18,00 di oggi non possono vendere bevande alcoliche. Ma alcuni supermercati hanno continuato a farlo. Dunque, “se ci si vuole assembrare” all’aperto con una bella birretta fresca fino all’ora del coprifuoco è stato comunque possibile: bastava non acquistare la bevanda alcolica dai piccoli alimentari, ma dalle grandi catene di supermercati che i primi giorni dopo l’ordinanza hanno continuato a vendere alcolici. Tra questi il supermercato Carrefour di via Sant’Isaia. Abbiamo comprato il primo giorno dell’ordinanza una birra fredda dal frigorifero del supermercato Carrefour di via Sant’Isaia. «Non c’è stato comunicato di non vendere alcolici», disse la cassiera il primo giorno in cui era già in vigore l’ordinanza. Tuttavia la stessa ordinanza non sembra così chiara. Il divieto vale «per gli esercizi di vicinato del settore alimentare e misto». Per esercizio di vicinato si intende un esercizio commerciale, un negozio, avente una superficie di vendita fino a 250 metri quadrati di superficie. E gli altri negozi oltre i 250mq?

 

Condividi