«20 ore di lavoro al giorno all’ospedale Sant’Orsola», la denuncia della Fials ai carabinieri del Nas 

«La grave carenza di personale tra le corsie del Policlinico Sant’Orsola,  si ripercuote sul lavoro degli operatori sanitari. Questi ultimi, infatti, sono costretti a fare anche 20 ore complessive di lavoro al giorno. Mettendo a rischio, non solo la propria salute, ma anche la tenuta dei servizi clinico-assistenziali in favore dell’utenza». È la denuncia della Fials (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità) sulle condizioni lavorative degli operatori sanitari all’ospedale di Bologna. La Federazione ricorda che il riposo giornaliero è quantificato in 11 ore consecutive, ogni 24 ore. Di conseguenza, l’orario massimo è di 13 ore giornaliere. Il Policlinico va, di fatto, a violare la normativa del decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66», incalza la Fials. 

Nei reparti di medicina del Sant’Orsola il personale. Secondo le fonti della Federazione, sarebbe costretto a saltare i riposi previsti dal contratto e verrebbe obbligato a coprire i turni mattina e notte, lavorando anche 20 ore complessive nell’arco di 24 ore «in violazione delle più basilari norme di sicurezza e di salute sui luoghi di lavoro». 

La posizione della Fials 

«Visto che le richieste della Fials non sono state ascoltate dalla direzione generale del Policlinico Sant’Orsola, presenteremo formale esposto ai Carabinieri del Nas per chiedere di sanzionare l’Azienda. Come, peraltro, prevede la normativa di riferimento sulla suddetta tematica», ha dichiarato il segretario regionale Fials Emilia-Romagna, Alfredo Sepe. 

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