Complice quest’anno anche la pandemia. Il 2020 ha sottoposto ancora di più le vittime di violenza agli abusi e ai maltrattamenti.

Più di 800 telefonate al numero anti-violenza 1522 da marzo a giugno 2020 nella sola Emilia-Romagna per chiedere aiuto e protezione o per denunciare atti di violenza o stalking. Un aumento del 73%. Il 30,7% delle donne continua a chiedere aiuto per violenza e per stalking. Una su due teme per la propria incolumità. Sono i numeri dell’Istat (Istituto nazionale di statistica) della violenza sulle donne che fanno paura e che raccontano la situazione attuale per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, oggi 25 novembre. Complice quest’anno anche la pandemia. Il 2020 ha sottoposto ancora di più le vittime di violenza agli abusi e ai maltrattamenti, a causa delle misure di contenimento per la pandemia di Covid-19, costringendo le vittime in casa con i loro aguzzini.  

In compenso la lotta alla violenza non si è mai fermata, ne ha rallentato. I centri antiviolenza, le case rifugio, le Istituzioni, i distretti sanitari (Pronto Soccorso e AUSL) e l’Ordine delle psicologhe e degli psicologi dell’Emilia-Romagna hanno messo in rete interventi di contrasto e prevenzione al fenomeno, dando sostegno alle donne vittime. «Libera puoi, la violenza non è un destino ma è una condizione che ingabbia uomini e donne i cui cancelli possono essere aperti» recita lo slogan del ministero delle Pari Opportunità. «Uscire dal silenzio, parlare della violenza può favorire un percorso verso l’autonomia. Si tratta di un percorso psicologico impegnativo ma possibile». Sono le parole della Commissione delle Pari Opportunità dell’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi dell’Emilia-Romagna, che in questa ricorrenza sottolinea l’importanza di spezzare la catena del silenzio. 

 

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