Ultimatum ai writers di Bologna: puliranno i loro stessi disegni

Così firmare un muro diventa firmare la propria condanna: chi sarà sorpreso a disegnare su un muro la propria cosiddetta “tag” (firma) dovrà cancellare la scritta e avrà l’obbligo di pulire i muri per  tutti gli altri disegni sparsi per la città che riportano la stessa “firma”. Ecco l’ultima iniziativa del comune di Bologna per combattere chi “deturpa” con delle scritte colorate i muri della città. Ad avere l’idea è stato l’assessore alla Sicurezza e al Commercio Alberto Aitini durante la question time di ieri mattina in Comune rispondendo a una domanda del consigliere leghista Umberto Bosco che lo ha interrogato sulle iniziative che il Comune di Bologna ha in programma in vista della Candidatura Unesco dei portici di Bologna. Molte dei “murales” sono proprio sotto i portici di Bologna.

Il controllo e la ricerca dell’amministrazione dei responsabili è già cominciato. La polizia locale sta cercando la corrispondenza dei tag nei vari disegni del centro con l’intento di coinvolgere il più possibile tutti i cittadini. È stato avviato, infatti, anche il progetto “Adotta una strada”, attraverso cui i bolognesi si prendono cura della strada in cui vivono e si impegnano a mantenerla decorosa. L’obiettivo è quello di sensibilizzare tutta la cittadinanza, coinvolgendo anche i più giovani grazie ad esempio ad alcune lezioni specifiche nelle scuole, in modo tale che possano crescere consapevoli del rispetto della propria città. Traguardo tuttavia complicato perché, come afferma Aitini, «non siamo particolarmente aiutati da una legislazione che non punisce o punisce in maniera molto blanda chi imbratta i muri e commette un reato». 

Un caso è già stato risolto. Grazie all’uso di telecamere, è stato possibile, nei giorni scorsi, individuare in poche ore i responsabili delle scritte sui muri nella zona universitaria che sono state nuovamente cancellate.

Non tutti però sono d’accordo sul colpevolizzare e punire chi scrive o disegna sui muri della città. Infatti, attraverso un post su Facebook, il Collettivo Universitario Autonomo di Bologna (CUA) fa sapere che è proprio attraverso le scritte sui muri che una città esprime  stessa. Ed è per questo che il CUA invita invita a una manifestazione oggi per dar voce al proprio pensiero, promettendo che i muri dell’Università torneranno presto a parlare. Chi vincerà questa “battaglia culturale”? 

Con la collaborazione di Alice Lanciano e Greta Magazzini

Foto: Collettivo Universitario Autonomo Bologna

 

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