Scritte sui muri di Bologna, il Comune pagherà la pulizia anche per i palazzi privati

La vecchia amministrazione ebbe, invece, l’idea che chi veniva sorpreso a disegnare su un muro avrebbe avuto l’obbligo non solo di cancellare la scritta ma anche quello di pulire i muri per tutti gli altri disegni che riportano la stessa “firma”. 

La pulizia delle scritte sui muri di Bologna e soprattutto quelle disegnate sui palazzi privati saranno a spese del Comune. Quindi la pulizia dei muri privati sarà una spesa pubblica. Lo ha deciso lo stesso Comune di Bologna che mette a disposizione quasi 2 milioni di euro per ripulire gli pseudo-graffiti o “tag” a proprie spese facendo venir meno il principio, evidentemente così difficile da applicare, del chi sporca pulisce. Pagheranno, invece, i contribuenti. In questi giorni i proprietari e gli amministratori di immobili che saranno interessati dalla ripulitura di tag e graffiti riceveranno una lettera con i dettagli degli interventi, prevedendo il meccanismo del silenzio-assenso trascorsi 30 giorni. Dopo di che, l’amministrazione procederà alla pulizia dei muri imbrattati. Le strade coinvolte saranno presto individuate, si tratterà di quelle più frequentate e sporcate dai graffiti. 

Nell’ottobre del 2019, vecchia amministrazione, il Comune ebbe invece l’idea, in pratica mai applicata, che chi veniva sorpreso a disegnare su un muro la propria cosiddetta “tag” (firma) avrebbe avuto l’obbligo non solo di cancellare la scritta ma anche quello di pulire i muri per tutti gli altri disegni sparsi per la città che riportano la stessa “firma”.  

Con la nuova amministrazione di Matteo Lepore, invece, i graffitari la fanno franca. Loro sporcano e i contribuenti pagano. «Questa misura viene adottata dopo approfondimenti giuridici e amministrativi – spiega Matilde Madrid, Capo di Gabinetto – diamo così un segnale molto forte, per riportare parte del nostro centro storico a quello stato di bellezza che merita». 

«E’ un’innovazione amministrativa che adottiamo, primi in Italia. La procedura prevede anche che entro i 30 giorni dalla ricezione dell’informativa, i proprietari privati possano comunicare al Comune di voler procedere in autonomia alla ripulitura della loro facciata. Se non avviene entro 3 mesi, allora scatterà una sanzione da 100 a 500 euro, ai sensi del Regolamento di polizia urbana. Dopo la multa, la diffida, poi sarà l’amministrazione a procedere comunque alla pulizia, ma le spese ricadranno sui proprietari», aggiunge l’assessore ai lavori pubblici Simone Borsari. 

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