Parco Don Bosco, il ragazzo bloccato con il taser e arrestato si sarebbe scagliato contro i carabinieri e avrebbe rubato in un cantiere del tram: la versione dei militari 

Alla fine la versione dei carabinieri è arrivata. In un comunicato inviato alla stampa ieri 5 aprile i militari di Bologna hanno voluto far sapere che quel ragazzo 19enne bloccato con un taser e poi ammanettato si sarebbe scagliato contro i carabinieri, prima di essere reso inoffensivo attraverso l’utilizzo della pistola a impulsi elettrici. Avrebbero arrestato Gio (il nome del 19enne) in quanto accusato, si legge nel comunicato, per tentato furto aggravato resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. Il 19enne sarebbe stato scoperto dai carabinieri mentre cercava di rubare, con un passamontagna sul volto, non si sa cosa, all’interno di un cantiere edile per la realizzazione del tram tra via Serena e Viale della Repubblica a Bologna, nei pressi del parco Don Bosco. 

Secondo i militari, non era da solo ma con altri complici. Avrebbero quindi scavalcato la recinzione perimetrale del cantiere dandosi alla fuga, quando hanno visto i militari, per le vie circostanti. Uno dei presunti ladri, il 19enne, è stato braccato dai carabinieri che lo stavano inseguendo, si sarebbe addentrato all’interno dell’adiacente Parco Don Giovanni Bosco e si sarebbe scagliato contro i carabinieri prima di essere reso inoffensivo con il taser e lo spray al peperoncino. 

«Successivamente, supportato da una trentina di attivisti che si trovavano nei paraggi e che hanno accerchiato l’autovettura di servizio cercando di impedirne l’arresto e favorirne la fuga, il giovane ha opposto resistenza attiva all’equipaggio che cercava di introdurlo nell’autovettura di servizio, sputando e scalciando in direzione dei militari. Nonostante la resistenza del soggetto, l’accerchiamento e plurimi insulti e offese dei soggetti intervenuti a sua difesa, i Carabinieri sono riusciti ad arrestare il 19enne dopo averlo fatto visitare dai sanitari del Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore che lo hanno dimesso con una prognosi di 5 giorni per policontusioni», si legge nel comunicato dei carabinieri.  

Venuto a conoscenza dei fatti, il responsabile del cantiere ha sporto denuncia, dichiarando di aver subito ammanchi di vario materiale edile del valore di circa 10.000 euro. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il 19enne arrestato dai Carabinieri è stato tradotto nelle aule giudiziarie del Tribunale di Bologna per l’udienza di convalida, con giudizio direttissimo. 

Il processo è stato poi rinviato al 13 maggio, quando si terrà – spiega Marcuz, il legale del ragazzo arrestato – un’udienza filtro per decidere se procedere con rito ordinario, abbreviato o un patteggiamento. Il giovane sarebbe stato arrestato per tutti e tre i capi di imputazione – furto pluriaggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale – ma nessuna misura cautelare. Respinta, quindi, la richiesta di sottoporre il giovane alla misura cautelare degli arresti domiciliari avanzata dalla Procura.  

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