Parcheggi in centro, il cinema ha la priorità sui residenti: la politica del Comune di Bologna 

Non bastavano già i cantieri e i tavolini dei locali che invadono le linee blu destinate ai parcheggi. Adesso, per far posto ai furgoni di una produzione cinematografica in centro a Bologna, il Comune ha rimosso le auto dei residenti. 

Ciak, ci siamo prima noi. Appena tornata da un viaggio di lavoro di alcuni giorni fuori città, una residente di 43anni di via Galliera, nel centro storico di Bologna, non ha più trovato la sua auto parcheggiata regolarmente all’interno delle strisce blu (dove la parcheggia di solito) perché, per alcune riprese cinematografiche in via Galliera, il Comune di Bologna l’ha rimossa per dare spazio ai furgoni che contengono la strumentazione per le riprese della serie tv “Vivere non è un gioco da ragazzi”, diretta da Rolando Ravello, prodotta da Picomedia. L’avviso del “cantiere” cinematografico è comparso quando la proprietaria dell’auto era già fuori Bologna da alcuni giorni. Per recuperare la sua auto, la residente si è dovuta recare fino al parcheggio di via Iacopo Di Paolo (molto fuori dal centro storico) e pagare 224 euro compresa una multa per divieto di sosta. Peccato, però, che quando l’auto è stata parcheggiata non era in divieto di sosta. Lo è diventata quando la residente e proprietaria dell’auto era fuori città. 

Tuttavia, pare che, secondo la legge, il torto sarebbe proprio della residente a cui non resta che pagare la multa e i costi della rimozione. L’automobilista avrebbe «il dovere di verificare saltuariamente il luogo in cui ha parcheggiato il veicolo», anche se è fuori città. «Posso capire se il motivo della rimozione fosse stato un lavoro di manutenzione urgente sulla strada in cui abito, oppure la pulizia del manto stradale, ma ciò che non riesco a comprendere è il diritto prioritario da parte di un’azienda che lavora per le riprese di un film la quale può, quindi, decidere di parcheggiare il suo furgone facendo rimuovere la mia auto mentre sono fuori città. È assurdo. Sembra quasi che per il Comune di Bologna la cultura sia più importante dei residenti che pagano le tasse», ha dichiarato la 43enne. 

Noi della Gazzetta di Bologna abbiamo chiesto spiegazioni agli operai che hanno “invaso” le linee blu di via Galliera. «Abbiamo pagato il Comune per quei posti», ha detto uno di loro facendo capire che ne avevano tutto il diritto. Mentre uno dei responsabili si è avvicinato in modo spocchioso e ha detto: «È sta lei (la residente) a decidere di vivere nel centro di Bologna. Noi facciamo le riprese per dare lustro alla vostra città», alludendo al fatto che i residenti del centro storico quasi quasi “meriterebbero” di pagare la rimozione dell’auto. 

In tutto ciò, il Comune di Bologna, ha avvisato la stampa, con un comunicato inviato solo il 3 dicembre (l’auto era stata rimossa già il 29 novembre), che un tratto di via Galliera sarebbe stata chiusa al traffico per le riprese cinematografiche del film “Vivere non è un gioco da ragazzi” e che, testuali parole, «saranno adottati altri provvedimenti al traffico in alcune vie limitrofe». Senza specificare nemmeno di quali altri provvedimenti si trattasse. A questo punto, “Vivere (in centro a Bologna) non è un gioco da ragazzi”.

 

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