«Menzogne su di noi, quereliamo»: il Nautilus risponde alle accuse della leghista Scarano 

«Sono settimane che veniamo attaccati ingiustamente sulla questione del rumore notturno additandoci come se fossimo una discoteca, cosa che non siamo. Le affermazioni della consigliera leghista Francesca Scarano sono false e procederemo a querelarla perché ci siamo stancati di questa situazione». Sono le parole con cui l’associazione “Zero.zero”, che ha in concessione dall’Università di Bologna uno spazio culturale (Nautilus autogestito) nella zona universitaria, risponde alle accuse di lunedì scorso della consigliera comunale leghista Scarano.

Durante un suo intervento in Consiglio comunale lunedì scorso la consigliera bolognese della Lega Nord ha più volte precisato che  il “Nautilus autogestito” ha «festeggiato l’arrivo dell’ora legale a ritmo di percussioni fino alle 7 della mattina impedendo a decine di famiglie di riposare». Affermazioni che, secondo l’associazione, sarebbero completamente false. «Proprio per evitare situazioni di disturbo, da quando abbiamo avuto in concessione dall’Università di Bologna la spazio in via San Giacomo abbiamo optato per spegnere la musica a mezzanotte durante la settimana e all’1 di notte il sabato. Ci sembrano degli orari che possono garantire la fruibilità di uno spazio di aggregazione nella zona universitaria», ha spiegato l’associazione che gestisce il Nautilus autogestito. 

Ciò che contraddistingue quello spazio che l’Alma Mater ha concesso al gruppo di universitari sono le caratteristiche di attività politica al suo interno. I valori che l’associazione promuove sono quelli di antifascismo, antirazzismo e anti-sessismo. Valori che, in questo periodo storico e politico, potrebbero dare fastidio a qualcuno. «Il Nautilus promuove, oltre a una cultura che viene dal basso e che fa esprimere i giovani con la musica e altre arti, anche l’attività politica perché l’approfondimento politico deve far parte dell’attività studentesca», ha dichiarato l’associazione. I ragazzi che gestiscono lo spazio rivendicano, dunque, le loro attività culturali e di divertimento che «servono a creare spazi di socialità e di un’aggregazione dotata devalori di antirazzismo e antifascismo»

L’associazione si sente di rappresentare gli studenti che vogliono vivere la zona universitaria non solo per andare a fare esami e seguire le lezioni, ma anche per poterla vivere insieme e approfondire aspetti culturali e sociali che non vengono toccati a lezione. 

La consigliera leghista Francesca Scarano, inoltre, nelle sue accuse durante il suo intervento di lunedì ha dichiarato: «Quegli spazi vengono utilizzati principalmente non per svolgere attività che hanno attinenza e rilevanza nel mondo universitario bensì quasi esclusivamente per allestire una discoteca con tutto quello che ne consegue, alcool musica fino all’alba e mi fermo qui sperando non ci sia smercio di droghe». Su questo ultimo punto l’associazione studentesca ha precisato che la consigliera leghista ha fatto bene a non accusare l’associazione anche di spaccio di droghe altrimenti la querela che hanno intenzione di presentare avrebbe avuto una valenza maggiore. Il nostro motto è: «Questo è uno spazio autogestito, rispetta lo spazio chi lo attraversa: non rubare e non spacciare», ha ribadito l’associazione Zero.zero.

I gestori del Nautilus, inoltre, minacciano di querelare non solo la consigliera leghista, ma anche il “Comitato Piazza Verdi”, da anni impegnato a combattere il degrado e il rumore notturno nella zona, e il Resto del Carlino che, sempre secondo l’associazione studentesca, «utilizza le colonne del proprio quotidiano per diffondere falsità e diffamare il Nautilus». 

Intanto, lo spazio autogestito andrà avanti con gli stessi orari e con le stesse attività «cercando di non creare alcun disturbo al vicinato». Venerdì 5 aprile sarà ospite del Nautilus il cantante napoletano dei 99 posse, Luca Zulù che ha duramente criticato le politiche contro i migranti del leghista e ministro dell’Interno Matteo Salvini. 

  

 

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