Italia, il gioco d’azzardo attecchisce sempre più tra i giovani

La Regione Emilia-Romagna ha recentemente approvato il Piano d’azione contro la ludopatia 2022-2024, rendendo noti allo stesso tempo i risultati ottenuti dalla legge regionale contro l’azzardo varata nel 2013

Nel periodo preso in esame (ovvero, dall’entrata in vigore della legge al novembre 2023) nella regione sono diminuite del 45,2% le attività con gioco d’azzardo situate a meno di 500 metri da luoghi sensibili. La suddetta legge ha introdotto misure drastiche di dimensionamento dell’offerta legata al gioco d’azzardo, attraverso l’imposizione del vincolo di chiusura o delocalizzazione per le attività di sale gioco e sale scommesse situate nei pressi di luoghi ritenuti sensibili.

Va detto che molti comuni non si sono fermati alle indicazioni della legge regionale, ma hanno ampliato l’elenco dei luoghi nei pressi dei quali vietare queste attività. In 10 anni in tutta la regione sono stati emessi 225 provvedimenti di chiusura per violazione della normativa sul gioco d’azzardo, e 483 attività hanno chiuso.

Tuttavia, queste misure non hanno comunque diminuito i malati di GAP. Infatti, coloro che nel 2022 si sono rivolti al servizio di assistenza contro il gioco patologico sono stati 1.247, il 143% in più rispetto ai 513 del 2010.

Cresce il numero dei giovani che giocano

La verità è che, anche grazie allo sviluppo del gioco online, il numero dei giocatori sta crescendo anche tra i più giovani. Secondo uno studio recente, infatti, il numero di giovani che giocano d’azzardo è salito nel periodo 2021-2023. Se tre anni fa la percentuale di coloro che dichiaravano di non aver mai giocato era al 94%, ora è scesa all’87%. Inoltre, è bene sottolineare che è salita dall’1 al 3% la percentuale di coloro che giocano una o più volte alla settimana e di coloro che giocano due o tre volte a settimana. Infine, è salita dal 4 al 7% la percentuale dei ragazzi che giocano in media da 1 a 12 volte l’anno.

Altro dato che vale la pena approfondire è quello relativo all’analisi territoriale. Attualmente si gioca più nel Centro Italia che nelle altre parti del Paese. Infatti, il 6% dei ragazzi che abitano nel Centro Italia ha dichiarato di giocare una o più colte alla settimana, contro l’1% del Nord e il 2% del Sud. Più in generale, l’85% di coloro che abitano nel Centro Italia dichiara di non aver mai giocato contro l’86% del Nord Italia e il 90% del Sud.

A confermare la criticità relativa al gioco giovanile ci ha recentemente pensato la Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome che, in un documento pubblicato sul sito ufficiale, ha evidenziato come, secondo uno studio pubblicato da IPSAD, relativo al 2022, quasi 30 milioni di italiani tra i 18 e gli 84 anni in Italia hanno giocato d’azzardo almeno una volta nella loro vita (62%), mentre 20 milioni e mezzo lo hanno fatto nel corso del 2022 (43%). Contrariamente a quanto si potrebbe pensare è ancora il gioco terrestre a catturare la maggior parte dei giocatori. Il 42% infatti si reca presso luoghi fisici per giocare, mentre il 7,3% gioca online.

L’Italia risulta , dunque essere sempre più un Paese di giocatori.

Articolo publiredazionale

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