Meloni a testa in giù e un palazzo storico imbrattato, a Bologna manifestano i collettivi “antagonisti”

Ieri sera protesta di alcuni collettivi studenteschi, che si proclamano antagonisti, contro la partecipazione della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, all’inaugurazione prossima del Tecnopolo e contro aziende che investono nel centro della città.

Una rappresentazione di Giorgia Meloni a testa in giù (ricordando la fine di Mussolini), fumogeni rosa e musica a palla. Ma soprattutto un palazzo storico, sede di un supermercato. completamente imbrattato in via Indipendenza.  Atti di “goliardia”, “divertimento” e di “protesta” (le virgolette sono d’obbligo) di giovani per lo più studenti e studentesse a Bologna che vogliono riprendersi, in modo opinabile, gli spazi cittadini ma soprattutto che non hanno niente da fare o da perdere, oltre alla dignità di giovani nativi digitali nati e cresciuti negli anni duemila. Il tutto andato in scena ieri sera nel centro storico di Bologna come protesta di alcuni collettivi studenteschi, tra cui il CUA Bologna, che si proclamano antagonisti, contro la partecipazione della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, all’inaugurazione prossima del Tecnopolo, ma anche e contro le grosse aziende che investono nel centro della città.

«La nostra città ieri sera è stata vittima di un gesto di violenza inaccettabile. Come sindaco e cittadino di Bologna non solo condanno con fermezza, ma chiedo che i responsabili vengano identificati e che provvedimenti seri siano assunti dalle autorità competenti. Non ci può essere tolleranza, né comprensione. Manifestazioni di questo tipo nulla hanno a che fare con la dialettica democratica. Al contrario, la violenza politica è la morte della democrazia. Cosa che non consentiremo. Non a Bologna», ha dichiarato il sindaco di Bologna Matteo Lepore, su Facebook allegando una foto del Resto del Carlino che mostra il palazzo storico imbrattato e fortemente rovinato. 

«Per questo chiedo a tutti e a tutte di isolare i violenti, di non offrire alcuna sponda di comprensione o legittimazione. Perché alle questioni sociali si risponde con la politica che si rimbocca le maniche, non invece con la stupidità egoista e inconcludente di che soffia sul fuoco per cercare di esistere», ha concluso Lepore che esprime solidarietà alla Meloni. 

Dalla rivendicazione del collettivo CUA dell’atto di imbrattamento del palazzo storico in via Indipendenza postato sulla loro pagina Facebook, pare che la visita della Meloni a Bologna non c’entri nulla. Sembrerebbe un atto contro grosse aziende capitalistiche che investono i loro soldi nel centro della città. «Da Mc Donald’s a Zara, da HM a Pull and Bear, multinazionali i cui proventi sono una delle maggiori cause di devastazione e sfruttamento di territori, multinazionali che aumentano i profitti vendendo prodotti realizzati in zone del mondo in cui fame e povertà portano ad accettare forme inaudite di sfruttamento, multinazionali che irrompono nelle nostre vite imponendo canoni estetici rigidi che influenzano la vita di milioni di corpi non conformi ai loro canoni. Insomma, lungo le principali vie di Bologna, non manca la rappresentazione di tanti dei principali mali delle nostre vite e territori», si legge sulla pagina Facebook del CUA Bologna sotto un video che mostra giovani incappucciati che con idranti gettano vernice rosa sul palazzo storico.

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