L’impatto di genere nelle politiche pubbliche, Bologna aderisce alla campagna #datipercontare  

La campagna è promossa dal collettivo femminista “Period Think Tank” e vuole che siano aperti e pubblici i dati che consentano di capire la disparità di genere nelle pubbliche amministrazioni. 

Il Comune di Bologna ha aderito alla campagna #datipercontare partita un mese fa promossa dal collettivo femminista “Period Think Tank” (con sedi a Bologna e Roma) e che ha l’obiettivo di consentire l’accesso pubblico ai dati che consentano di misurare l’impatto di genere delle politiche pubbliche. La campagna chiede alle istituzioni locali un impegno concreto di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico, rendendo aperti e pubblici i dati necessari a misurare la disparità di genere nei ruoli pubblici e politici. Secondo il collettivo, l’accesso ai dati sarebbe fondamentale per valutare l’impatto che le politiche e gli investimenti economici hanno nell’aumentare o nel ridurre il divario di genere. 

Con l’ok del Comune di Bologna a questa campagna, l’amministrazione bolognese si impegna a inserire la Valutazione di impatto di genere (VIG) preventiva come metodologia per l’adozione di interventi strategici e dei propri strumenti di programmazione, partendo dall’utilizzo dei fondi Next Generation UE. «Combattere il divario di genere attraverso i dati e porre l’eliminazione della disparità di genere come cardine di politiche pubbliche volte al benessere della comunità, sono gli obiettivi ambiziosi ormai posti da tutti gli standard internazionali, primo fra tutti l’obiettivo 5 dell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile, alla quale il Comune ha aderito nel 2018», si legge in una nota del Comune di Bologna. 

L’impostazione delle statistiche demografiche e socio-economiche del Comune di Bologna ha già un approccio di genere dai primi anni 2000, ma dal marzo 2021 è online su Opendata una nuova sezione di dati declinati per genere. Dal 2008, Bologna ha un Bilancio di genere per valutare e orientare l’impatto sullla disparità di genere delle politiche dell’Amministrazione. Il passaggio alla Valutazione di impatto di genere (VIG) ex ante prevede di individuare alcuni indicatori che consentano di valutare il diverso impatto e i diversi effetti sulle donne e sugli uomini e sulle persone che si riconoscono in altri generi, prima dell’adozione e dell’inserimento delle proposte e degli obiettivi all’interno dei Documenti di Programmazione. 

«Saranno la Direzione Generale e l’Area Programmazione Controlli e Statistica del Comune a progettare le prime e necessarie azioni per avviare il processo e consentire di adottare la VIG, partendo a titolo sperimentale da un ambito ristretto di politiche e obiettivi, fin dal prossimo ciclo di programmazione del Bilancio, nel Documento Unico di Programmazione», si legge nella nota del Comune. 

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