«Bonaccini chiuda tutto», l’appello di un anestesista rianimatore dell’IRC a un nuovo lockdown

In una lettera pubblicata su Facebook e indirizzata al presidente dell’Emilia-Romagna, l’anestesista rianimatore Federico Semeraro chiede un nuovo lockdown. «Solo chiudendo tutto si possono ridurre i contagi».

Per contrastare la seconda ondata di Coronavirus il presidente dell’Emilia-Romagna deve chiudere tutto: è quanto ha chiesto ieri Federico Semeraro, anestesista rianimatore e componente del comitato scientifico del Gruppo Italiano per la Rianimazione Cardiopolmonare (IRC- Italian Resuscitation Council), in una lettera su Facebook indirizzata a Stefano Bonaccini in seguito al nuovo DPCM che inserisce l’Emilia-Romagna in “zona gialla”.

Secondo Semeraro un nuovo lockdown totale è l’unico modo per ridurre i contagi da Covid-19, che solo ieri secondo i dati della regione sono aumentati del 9,5% su un totale di 18mila tamponi effettuati. E a incrementare sono anche le ammissioni in Pronto Soccorso, i ricoveri nei reparti ordinari e nelle aree intensive. Le restrizioni del nuovo decreto del premier Giuseppe Conte in vigore da domani, che posiziona l’Emilia-Romagna nella “zona gialla” con misure più soft rispetto ad altre parti d’Italia, non sarebbero quindi sufficienti. 

La decisione di una nuova chiusura totale, ha scritto Semeraro nel “messaggio nella bottiglia” rivolto a Bonaccini, è una sconfitta della politica e dell’organizzazione sanitaria, ma anche un atto di coraggio necessario per proteggere la nostra comunità e salvare migliaia di vite. L’unica certezza che abbiamo, sostiene l’anestesista rianimatore, è che un lockdown simile al precedente rallenta e “raffredda” la pandemia, mentre una versione “light” come quella che sarà in vigore tra qualche giorno non potrà avere lo stesso effetto. Nel decreto presentato da Conte ieri sera, le aree gialle come quella dell’Emilia Romagna dovranno seguire alcune limitazioni: il coprifuoco dalle 22 alle 5, la didattica a distanza per gli studenti delle scuole superiori, la chiusura dei centri commerciali nel fine settimana e il blocco delle sale scommessa e delle slot machine nei bar e tabacchi. Accompagnare qualcuno al Pronto Soccorso sarà vietato, mentre evitare gli spostamenti è solo raccomandato. 

Contattato dalla Gazzetta di Bologna, Semeraro ha specificato perché i rischi ora sono diversi rispetto alla prima ondata. «Innanzitutto, deve ancora arrivare l’influenza», ha dichiarato il medico al nostro giornale. «Gli individui che hanno contratto il Coronavirus, ma sono asintomatici, faranno verosimilmente fatica a vaccinarsi contro l’influenza e quindi rischiano anche una doppia infezione». Inoltre, il personale sanitario non è aumentato di pari passo all’incremento dei posti letto negli ospedali. Un ultimo fattore che molti non conoscono è che con il Coronavirus il rischio di decesso per arresto cardiaco può aumentare, sia per complicazioni legate direttamente all’infezione, sia per i disagi nelle strutture ospedaliere causati dalla pandemia.

Pur incalzando il presidente della Regione Emilia-Romagna ad agire al più presto, Semeraro sostiene che un nuovo lockdown totale, per quanto doloroso, non sia allo stato attuale un salto nel vuoto o un’esperienza inedita. La premessa essenziale a un’azione di questo tipo, però, è quella di proteggere i cittadini dal rischio economico, non solo con dei sussidi adeguati, ma anche aiutando a fornire alcuni servizi in sicurezza (come nel caso dei ristoranti d’asporto) e con il monitoraggio delle persone fragili che sono a casa. 

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