Nasce oggi a Bologna “Consegne etiche” una nuova piattaforma di consegne a domicilio che rispetta il lavoro e i diritti dei riders. Il progetto viene presentato questa sera in un’assemblea pubblica nella sede della Fondazione Innovazione Urbana in piazza Maggiore, 6 nel cortile interno di Palazzo D’Accursio.

Dignità per il lavoro dei ciclofattorini. È il punto su cui a Bologna ruota l’alternativa alle solite piattaforme digitali di cibo a domicilio che non rispettano i diritti e il lavoro delle decine e decine di ragazzi e ragazze che consegnano pizze e altri prodotti alimentari nelle nostre case. Per far fronte a questo problema, nasce oggi nel capoluogo emiliano “Consegne etiche”, la prima piattaforma cooperativa per spesa e libri a domicilio che garantisce lavoro degno ai fattorini, senza aggravi sui commercianti, con sostenibilità ambientale e trasparenza. Il progetto coordinato dalla Fondazione per l’Innovazione Urbana e dal Comune di Bologna, è organizzato da Dymano Velostazione e la cooperativa sociale Idee in movimento con il supporto del centro universitario per la formazione e la promozione dell’impresa cooperativa AlmaVicoo. 

Mai come in questo periodo abbiamo potuto toccare con mano l’utilità degli acquisti online, ma come vengono pagati i fattorini? Quali costi devono sostenere i commercianti? Consegne etiche risponderà e cercherà di risolvere proprio queste domande che da anni non ricevono risposta. Anzi, proprio pochi giorni fa Assodelivery e UGL (sindacato di comodo vicino ad Anar, l’Associazione dei rider cottimisti nata negli uffici di Glovo) hanno firmato un accordo che «non fa altro che mantenere invariate le condizioni attuali del settore», fa sapere Riders Union Bologna, l’organizzazione che nel capoluogo emiliano tutela i ciclofattorini. 

In sostanza, spiega Riders Union Bologna, «in questo accordo viene previsto un pagamento per ogni “ora lavorata”, il che significa che la retribuzione viene riconosciuta solo per la durata del tempo di consegna, mantenendo in pratica il pagamento a cottimo e introducendo un minimo orario di 7 euro lorde temporaneamente, soltanto in quelle città che entrano a far parte del sistema del food delivery, attestandosi ampiamente al di sotto di quanto previsto dalla legge. Obiettivo esplicito è dunque quello di svuotare la figura del rider come collaboratore eterorganizzato, spogliandolo delle tutele che gli erano riconosciute, vanificando le conquiste dei lavoratori, sovvertendo una legge votata dal Parlamento e passando sopra l’orientamento consolidato della giurisprudenza nazionale e internazionale». Il sindacato dei ciclofattorini bolognesi, dunque, denuncia la natura pirata di questo accordo «illegittimo stipulato al di fuori della sede ministeriale preposta alla trattativa, tra l’associazione datoriale con una sigla sindacale che non ha alcun indice di rappresentatività nel settore, che sta svolgendo de facto una funzione antisindacale rispetto alla rete nazionale “Rider x i Diritti». 

Mai come oggi è, dunque, importante per i ciclofattorini che si cambi registro e a Bologna con “Consegne etiche” qualcosa comincia a muoversi. La nuova piattaforma verrà presentata proprio oggi a partire dalle 19,00 in un’assemblea pubblica nella sede della Fondazione Innovazione Urbana in piazza Maggiore, 6 nel cortile interno di Palazzo D’Accursio.

Parteciperanno, insieme al presidente Fondazione Innovazione Urbana, Raffaele Laudani, che modererà il dibattito e l’assessore comunale all’Immaginazione civica Matteo Lepore, il responsabile dell’Ufficio Immaginazione civica, Fondazione Innovazione Urbana, Michele d’Alena, che descriverà il progetto,

Inoltre, ci saranno anche Simona Larghetti per la Velostazione Dynamo Bologna, Alessandro Blasi per Idee in movimento, Roberto Cipriano, Mercato Albani, Claudio Regnani, Mercato via di Vittorio veneto, Graziano Bottura, Associazione Panificatori Bologna, Giulia Gadaleta, Biblioteca di Borgo Panigale, Istituzione Biblioteche, Tommaso Falchi (Riders Union Bologna) e Piero Ingrosso (AlmaVicoo). 

Interverrà anche Trebor Scholz, Direttore dell’Istituto ” Cooperative Digital Economy”, The New School di New York City (intervento videoregistrato). 

foto: Riders Union Bologna

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