Sembrava che la bufera del tortellino fosse passata e invece la Lega di Bologna non ha altro a cui pensare e insiste con la consigliera Mirka Cocconcelli che si è improvvisata cuoca dando “lezioni di cucina” durante la seduta di ieri del Consiglio comunale di Bologna. Il “tortellino dell’accoglienza”, offerto durante la festa di san Petronio lo scorso 4 ottobre con ripieno di pollo – invece che di maiale – rispettoso, quindi, dei precetti islamici, per la leghista sarebbe «un sacrilegio culinario». Il tortellino non si tocca. La consigliera ha tenuto a informare la cittadinanza bolognese che alla festa di san Petronio ha mangiato il tortellino ripieno di maiale alla faccia di chi le vuole male. E come ha detto in Consiglio comunale «alla faccia della suocera del presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia (UCOII) ‘ Yassine Lafram». Più che difendere la tradizione bolognese la consigliera Cocconcelli pare proprio voglia attaccare il mondo islamico.
E ha pensato poi di essere in diretta alla trasmissione “La prova del cuoco” anziché in Consiglio comunale:« Vi racconto cosa è il tortellino bolognese: «E’ un tondo geniale con in mezz un busanein ch’èl serra dèinter dèl panzein èl ninein, brisa èl gallatt, èl purzel», ha detto Cocconcelli. Ha insistito poi che «mangerà, sempre e solo, il ripieno fatto con lombo di maiale rosolato al burro, prosciutto crudo e mortadella, come da ricetta depositata nel 1974, a garanzia del gusto classico bolognese». Peccato, però, che per Gambero Rosso, la guida più importante dei ristoranti italiani (che con molta probabilità di cucina sa più della consigliera) i primi tortellini bolognesi risalgono al Settecento e il ripieno era fatto di pollo. Solo nell’Ottocento entra il maiale, insieme al pollo. Ma la leghista batte i pugni e attacca: «Il tortellino dell’accoglienza offende la mia tradizione, è un tarocco». E da bolognese verace comincia a sentirsi «estranea, discriminata ed esclusa» dalla sua stessa cultura, tramandatale da generazioni. Per un tortellino…
Ma, come dicevamo, il tortellino è parsa solo una scusa per attaccare gli “invasori islamici”. Ribadisce e ci tiene a precisare: «Mi oppongo a chi mi vuole fare sentire estraneo a casa mia e non mangerò i tortellini dell’accoglienza perché, di fatto, rappresentano “varianti creative” dell’esclusione». La consigliera leghista non è contenta e attacca ancora i musulmani: «Quella di S. Petronio è una festa cristiana, cattolica, tenacemente bolognese, a cui i musulmani potrebbero anche non partecipare perché considerata come haram (ossia vietato dall’islam) o come inopportuna», ha incalzato Cocconcelli. Abbinare il “tortellino tradizionale ripieno di maiale (che, secondo Gambero Rosso tradizionale non è) con la religione cattolica non avrebbe, però, alcun senso. Se la consigliera avesse soltanto aperto il libro Levitico della Bibbia, avrebbe letto (come abbiamo già consigliato al deputato di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami) che nell’Antico Testamento della Bibbia (che vale per ebrei e cattolici) il maiale era considerato cibo impuro. Ma qui, con la polemica senza senso del tortellino, non c’è niente di puro o impuro. C’è solo la voglia di aizzare il popolo nella perenne campagna elettorale della Lega in vista delle elezioni amministrative regionali previste il prossimo gennaio.